AUTODAFÉ del 18 settembre 2015

Sono tornato da voi, cari lettori di Autologia.net, proprio di ritorno dal Salone di Francoforte.
Tanta è la confusione che ho notato.
Cari amici vicini e nemici lontani, la maggioranza dei Manager e dei Giornalisti non aspetta altro che il momento della pensione.
L’argomento principe tra i giornalisti? Quanti passi sono stati fatti, perché i più avevano attivato la funzione sul loro smartphone.
Ascoltando i loro discorsi ho scoperto che la Renault Talisman poco piace, che l’Astra ha le portiere posteriori con uno spigolo garibaldino, che si aspettavano di vedere la gamma completa della Giulia, che la presentazione del SUV Maserati sembra sia ancora slittata, che la concept di Mercedes è orribile così come non è digeribile la nuova Prius. Parole di zucchero invece per l’Audi A4, per l’abitacolo della Giulia, per la Porsche Mission e per la concept di Mazda.
A Francoforte ho pure ricevuto come tutti i presenti un’ inattesa…”giustificazione d’assenza”. Ho letto: “per sopraggiunti impegni di lavoro!” Subito mi sono domandato: allora essere presenti al salone di Francoforte è…una vacanza? E mi sono risposto: forse si, perché il lavoro vero sarà a Ginevra dove ci sarà finalmente la gamma completa della Giulia, la Levante Maserati, la 124 spider e forse anche la SUV di Alfa; poi ho dovuto ricredermi quando è arrivata la notizia dell’accordo con il sindacato americano…che peraltro si poteva fare il giorno dopo, vista la rapidità con cui è stata raggiunta l’intesa.
Mentre girovagavo ho visto molti giornalisti buttarsi sui nuovi PR di Case giapponesi: davano consigli, si prodigavano in smancerie. Mi è sorto il dubbio che volessero ottenere inviti per il prossimo salone di Tokyo.
Aznavour cantava come è triste Venezia, per noi invece come è stato triste Francoforte. Non perché mancavano Volvo, Piech, Fields, Marchionne e dei cinesi nemmeno l’ombra, ma perché veder cadere a terra il numero 1 di BMW alla prima conferenza stampa, mi ha fatto pensare che forse sulla Germania il sole non splenda più come prima.

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Sentitevi liberi di contribuire!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *