Bombassei, il re delle pinze rosse
Alberto Bombassei, numero uno di Brembo, 1603 brevetti registrati, è soddisfatto dei risultati ottenuti dal suo brand.
Rispetto al primo semestre 2015, il fatturato è aumentato del 10,4% a € 1.146,8 milioni (+12,2% a parità di cambi), gli investimenti netti sono stati € 113,2 milioni, l’indebitamento finanziario netto a € 259,4 milioni, in leggero aumento rispetto al 1° semestre 2015 per i forti investimenti realizzati.
Nella Borsa italiana, al 23 novembre, il titolo valeva 53,57 euro (+ 22,58% da inizio 2016).
L’azienda Brembo è numero uno mondiale nel settore dei freni: ne produce ogni anno 55 milioni in ghisa e 200.000 in carboceramica oltre a 6 milioni di pinze in alluminio e tre milioni in ghisa.
Venne fondata nel 1961 da Emilio Bombassei, dal cognato Italo Breda e dai figli Sergio e Alberto, attuale presidente.
“I risultati ottenuti nei primi sei mesi dell’anno confermano l’efficacia della strategia di espansione globale portata avanti da Brembo – ha commentato Bombassei – Il Gruppo, infatti, prosegue la sua crescita e consolida la propria presenza industriale sia nei mercati in forte sviluppo, come la Cina e l’India, sia in quelli di riferimento per l’azienda, come il Nord America e l’Europa. Mi piace, comunque, sottolineare quanto il nostro Paese rimanga centrale nei piani di Brembo. E non solo perché in Italia, al Kilometro Rosso di Stezzano, ha sede il Centro di Ricerca in cui si progetta il futuro dell’intero Gruppo, ma anche per il contributo produttivo degli stabilimenti di Curno e Mapello. Ricordo infine che sono iniziati i lavori per la costruzione del nuovo complesso produttivo a Nanchino. A distanza di appena due mesi dalla conclusione dell’operazione di acquisizione del 66% di Asimco Meilian Braking Systems, il nuovo stabilimento cinese rappresenta un ulteriore e tangibile segno della nostra determinazione a svilupparci su questo mercato strategico e ad affermarci come top player anche in quest’area geografica. Grazie al know-how sviluppato dal team Brembo, che ha portato a termine, tra gli altri, il sito di Homer negli USA e quello di Escobedo in Messico – la cui inaugurazione è prevista entro quest’anno – il complesso di Nanchino sarà realizzato in tempi record e rappresenterà un’eccellenza assoluta in termini di innovazione di processo e di integrazione verticale”.
Risultati che sono il frutto della strategia di internalizzazione. Con i marchi Breco, AP, Bybre, Marchesini, Sabelt e AP Racing opera in 15 Paesi di 3 continenti, con 23 stabilimenti e siti commerciali, con una forza lavoro di circa 7.000 dipendenti (3000 in Italia). E di recente controlla il 100% di Brembo Nanjing Brake System dopo aver rilevato il rimanente 30% del partner cinese Donghua.
Oltre che presidente di Brembo, Alberto Bombassei è anche deputato eletto con Scelta Civica e si è fatto promotore del varo dei provvedimenti di “Industria 4.0”, pacchetto che mette a disposizione degli imprenditori una ventina di miliardi in un triennio da investire in innovazione. Di questi, 13 miliardi sono già utilizzabili nel 2017. Bombassei è convinto che la sfida per la fabbrica interconnessa in cui una rete di sensori e di computer coordina la produzione e a sua volta collabora in automatico con le reti di Pc dei fornitori, dei partner e dei clienti sia decisiva per la sopravvivenza della manifattura italiana.
Molte delle ultime auto di grido hanno sotto il vestito pinze rosse che assicurano una frenata straordinaria. A cominciare dalla Ferrari California T che sfoggia pinze anteriori monoblocco in alluminio a 6 pistoni (quelle posteriori sono invece a 4 pistoni), quindi 458 Speciale e LaFerrari con pinze freni extrema.
I dischi in carbonio ceramico by Brembo sono utilizzati anche dalle supercar come Lamborghini, Aston Martin, McLaren. E le troviamo anche sull’Alfa Romeo Giulietta Quadrifoglio Verde, Lexus RC F Sport, Maserati Quattroporte 100th Anniversary Edition, Opel Astra OPC Extreme, Porsche Macan e Volvo V60 Polestar per ricordarne alcune. Sull’Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio, Brembo ha previsto un impianto di serie che poche auto stradali possono vantare. Si chiama High-performance Brembo brake system, è composto da dischi flottanti ventilati co-fusi da 360mm per l’anteriore e da 350mm per il posteriore. Per il Suv Alfa Stelvio dischi carbo-ceramici, sistema elettronico Integrated Brake System (IBS) che combina il controllo di stabilità con il tradizionale servofreno. Ma l’elenco è ancora lungo e ad utilizzare la tecnologia Brembo sono, fra gli altri, Audi, Mercedes AMG, Jaguar, BMW, Porsche, Ford (Mustang), GM (Corvette). Costante innovazione anche a livello agonistico come confermano i trionfi dei team equipaggiati Brembo, in particolare alla 24 Ore di Le Mans e nei GP di Formula 1.
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