“Buon viaggio sulla Salerno-Reggio Calabria”
Ma che c’entra questo con le automobili? Apparentemente niente, ma siccome sulle autostrade, quando sono agibili e degne di questo nome, circolano le automobili, allora mi è tornata in mente una storia che invece ha a che fare col mio lavoro. A rinfrescarmi la memoria hanno contribuito alcuni titoli dei quotidiani dei giorni scorsi. Essi annunciavano, riportando tra virgolette le parole del premier Renzi, la promessa del sunnominato circa la Salerno-Reggio Calabria, che a suo dire tra un anno dovrebbe essere ultimata e dunque sgombra di cantieri. A seguire, il ritorno alla realtà, quella non virtuale degli annunci. Su Repubblica si è letto infatti che, anche quando -mai- dovesse essere ultimata nei tempi indicati da Renzi (il che viene ritenuto assai improbabile) essa sarebbe comunque priva di 43 km di corsia d’emergenza. Dunque sarebbe ancora nel grande mucchio delle opere italiane incompiute.
Leggendo questo ennesimo capitolo della telenovela chiamata Salerno-Reggio Calabria mi sono ricordato di essermene occupato quando ero inviato del giornale La Repubblica sul finire degli anni Novanta. C’era allora il governo D’Alema che, come si sa, ebbe vita dall’ottobre 1998 all’aprile 2000. E fu proprio D’Alema, nel suo ruolo di primo presidente del consiglio di estrazione comunista benché allora fosse questo un capitolo archiviato, a promettere che entro un anno, dell’eterna questione della tormentata autostrada, si sarebbe parlato al passato. Come dire che entro dodici mesi sarebbero state concluse tutte le opere di adeguamento sollecitata da quindici anni dall’Unione Europea. In un’inchiesta sul Mezzogiorno riferii, tra l’altro, di quella promessa. Non accadde nulla.
Non solo. Tra il 2003 e il 2015 ad annunciare la fine delle tribolazioni di quell’autostrada, la cui costruzione era stata decisa per la prima volta nel 1964 dal governo italiano, sono stati nell’ordine i ministri Lunardi e Matteoli, poi il premier Berlusconi, poi ancora il ministro Passera. E adesso Renzi. Sarà l’ultimo? Personalmente propendo per il no, sperando di essere smentito. Nell’attesa, ripenso a quando contro questi ritardi e queste patologiche manchevolezze dei governi, facevano sentire la loro voce anche i costruttori di automobili. Ma oggi non ci sono più neppure quelli o se ci sono, sono afoni. E così anche per l’estate 2015, buon viaggio agli automobilisti che si avventureranno sulla Salerno-Reggio Calabria.
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