Caro Renzi, pensa sempre di aver ragione? Anche sull’auto?
Caro Renzi, dal “gasatissimo” pronunciato allo stabilimento FCA di Mirafiori è passato ad affermare, in occasione della presentazione dell’investimento italiano di Audi a favore di Lamborghini, che “il settore dell’auto sta ripartendo alla grande”. E chissà cosa dirà oggi a Melfi quando visiterà l’impianto in questo momento più importante di FCA. Secondo lei, dunque, abituato nel suo governo a esaltarsi a ogni 0,…% positivo relativo alla crescita del Paese, constatare che il mercato italiano dell’auto cresce a doppia cifra può sembrare qualcosa di strabiliante. Sbaglia, però. Si informi meglio e non lanci altre sparate come è suo costume. A sentirla, sembra che in Italia vada tutto alla grande. Va bene essere ottimisti, ma bisogna fare i conti con un’altra realtà, molto lontana dalla vita nei palazzi e da quella dei politici, tra l’altro arrivati al potere – come lei – senza essere stati scelti dal popolo. Ma restiamo all’auto, provi a informarsi presso i concessionari se veramente “il settore sta ripartendo alla grande” e provi a chiedere loro se sono soddisfatti dei margini che li riguardano dopo che da mesi stanno pompando le vendite con megasconti e promozioni. Visto che lei e i suoi del governo vi ricordate dell’auto quando vi fa comodo, sarebbe spettato a voi studiare e dare poi il via a quelle agevolazioni strutturali che veramente avrebbero fatto ripartire seriamente il mercato e svecchiato un parco circolante che conta ancora oltre 9 milioni di veicoli inquinanti e pericolosi perché ormai delle carrette. Sul tavolo ha da mesi diverse proposte: quella dell’Unrae, quella di Federauto, quella del presidente della commissione Finanze della Camera, Daniele Capezzone che ha avuto anche l’ok di Silvia Fregolent, appartenente al “suo” Pd. Ma niente, niente, niente, niente. Per non parlare del vergognoso e inutile superbollo che ha affossato il mercato delle supercar e delle vetture potenti in Italia. Lei dirà: “Però con 100 milioni abbiamo convinto Audi a produrre in Italia il nuovo Suv di Lamborghini”. E’ vero, le agevolazioni messe sul tavolo hanno avuto il loro peso, ma lei pensa che una casa come Audi, che poi è il gruppo Volkswagen, avrebbe veramente “tradito” l’impianto di Sant’Agata Bolognese optando per Bratislava? Forse, ma ricordi che Audi e, quindi Volkswagen, hanno forti interessi in Italia tra Ducati, Italdesign Giugiaro e la stessa Lamborghini, nonché per la grande quantità di macchine che il gruppo tedesco piazza nelle flotte aziendali e della Pubblica amministrazione. Una mossa sbagliata le avrebbe procurato un danno d’immagine e una forte antipatia. E non dimentichiamo anche ii suoi tanti manager italiani che occupano posizioni di primo piano in Germania. Quindi, caro Renzi, quando affronta il tema auto si informi meglio, ascolti le varie campane, sia più realista e dimostri veramente di voler fare qualcosa per un settore che si è tirato su le maniche e sta lottando da solo, con le proprie forze. E si ricordi, quando tra poche ore visiterà Melfi, che al di là dei sorrisi di rito e delle pacche sulle spalle tra le lei e i vertici di FCA, questa fabbrica funziona grazie agli investimenti fatti da un gruppo che ha deciso di dare una nuova chance all’Italia, senza per ora essere ricambiato da quelle agevolazioni che servirebbero per semplificare e accelerare l’export delle macchine prodotte. Scommetto che a Melfi si inventerà qualcosa tipo ” siete l’orgoglio dell’Italia e del made in Italy, e l’esempio che si può ripartire”. Insomma, caro Renzi, meno parole, più fatti. Ma concreti.
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