Chevrolet-FNR, automobile o astronave?

I meno giovani fra noi hanno certamente sognato da ragazzi con i romanzi di Giulio Verne, soprattutto per le soluzioni ultravveniristiche che il geniale scrittore già si immaginava per i mezzi di trasporto. Più recentemente gli sceneggiatori di film di successo come Blade Runner o altri fantascientifici, hanno ulteriormente spostato in avanti l’immaginazione per prefigurarci scenari fantastici dove la mobilità è portata a soluzioni estreme per la nostra conoscenza. Capita poi che ogni tanto ci vengono presentati progetti già realizzabili così complessi da faticare a comprenderli.

Recentemente, ad esempio al Salone di Shanghai, il colosso americano GM ha esposto la concept car elettrica con guida autonoma “Chevrolet-FNR”, che ci ricorda con il suo design e ancor di più con le sue caratteristiche tecniche, che il futuro, finora soltanto immaginato, è ormai alle porte. Creata dal dipartimento Pan Asia Technical Automotive Center (PATAC, Shanghai) di General Motors, può ospitare all’interno dell’abitacolo quattro passeggeri in grado guardarsi in faccia, grazie alla disposizione dei sedili che ruotano di 180 gradi, durante tutta la durata della navigazione con guida autonoma. Su un veicolo così avanzato dal punto di vista concettuale è infatti ovvia la guida autonoma con i suoi sensori e la sua intelligenza artificiale.

La sigla FNR che compone il nome della concept è l’acronimo di “Find New Roads”, ovvero “Trova Nuove Strade” che immediatamente palesa l’intenzione di sperimentare nuovi schemi, nuove soluzioni e nuovi modi di essere automobile.

Innumerevoli le dotazioni avveniristiche come le portiere che si aprono verso l’alto e in senso opposto tra anteriori e posteriori, il parabrezza che prosegue senza soluzione di continuità fino a inglobare il cofano anteriore, i fari laser e le ruote sprovviste di mozzo.

La FNR Concept ospita inoltre l’assistente personale Chevy Intelligent Assistant a cui sono delegate le funzioni di navigazione ed è fornita di un sistema di riconoscimento dell’iride che consente l’accesso ai comandi unicamente alle persone autorizzate.

La propulsione naturalmente è elettrica (con quattro motori, uno per ogni ruota) e la ricarica avviene senza fili, mentre il passaggio tra la guida automatica e quella manuale avviene per mezzo di comandi gestuali.

Molto probabilmente dovrà passare ancora non poco tempo prima di vedere sulle nostre strade questa specie di “astronave”, certo invece è che alcune di queste soluzioni avveniristiche inizieranno ad essere utilizzate sulle auto in vendita fra non molto.

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