CONTRO STILE: Car Design e…Propaganda

RIDEFINIZIONE DEL DESIGN

Il Design è un modello culturale in costante trasformazione e evoluzione. È una attività progettuale multidisciplinare che consiste nel determinare le proprietà formali degli oggetti prodotti industrialmente.

Sviluppa sistemi analogici e digitali, ecosostenibili, estetici e poetici. Definisce le strategie d’impresa attraverso una chiara identità, è al centro delle decisioni.

Rende meno ambigui i prodotti e da un valore aggiunto e ripetuto nel tempo per un reciproco beneficio tra persona/utente/impresa/paese/pianeta.  (Walter De Silva – Ambrosetti European House 2019)

Parto da questa mia sintetica ridefinizione del Design, padre di tutte le discipline progettuali, con il crescente dubbio che la nobile disciplina tecnica e umanistica, non solo sia sempre più soggiogata al volere del Marketing, ma che la Propaganda, ancor più pericolosa, si stia insinuando tra le viscere della professione tra le più complesse al mondo.

Propaganda… cinese

Vorrei sottoporvi una mia riflessione per affrontare con forza critica, un movimento preoccupante che si sta diffondendo nel mondo del Car Design sostenuto, soprattutto, dall’industria automobilistica cinese.

È sempre più evidente che certe dichiarazioni e affermazioni di molte case automobilistiche “new entry” vengono preparate e confezionate per essere poi utilizzate con un contenuto esclusivamente propagandistico.

Si capisce con chiarezza assoluta che con la parola Car Design si vorrebbe giocare un’altra partita, su un “greenfield” diverso dalla sua storia, dalle sue origini.

Un significato più orientato alle tendenze, ai social, alla diseducazione, all’ambiguità e, perché no, persino all’inganno.

Segnali forti e inequivocabili vengono confermati e non solo, dall’ intervista a Chen Zheng, Vice President Global Design Geely Automotive Group, apparsa sul numero di  gennaio/febbraio 2024 della rivista AUTO & DESIGN.

…Quando si afferma che servono fino a 2000 proposte per sceglierne una…

…Quando si afferma che al team, ai designer si chiede di seguire l’essenza dei valori di un Brand ancora da inventare …

…Quando si dichiara che si studiano solo modelli a target…

…Quando si celebrano gli standard estetici e la bellezza delle città cinesi…

…Quando si dice che non importa saper fare dei bei disegni, perché poi ci pensa l’Intelligenza Artificiale…

…Quando si insiste che serve un processo di sviluppo velocissimo… e sempre più veloce.

 Mi domando… è davvero Car Design?

L’International Automotive 2023 Design Forum di Shanghai, promosso da Geely Group, ha evidenziato un messaggio  molto chiaro:

da Made in China a Designed in China

(con l’aiuto fondamentale e indispensabile, volutamente sottotraccia, di designer esperti, qualificati e provenienti da importanti Brand europei o americani)

L’utilizzo della parola Car Design, intesa universalmente, viene volutamente usata e distorta nel mero significato. Diventa uno strumento semplificato e amplificato di Propaganda con un unico scopo: comunicare al mondo intero una dottrina ideologica di supremazia dettata da politiche espansionistiche, finanziarie, economiche e di mercato.

Dove è finita la convinzione che dietro a un valido e buon Design ci siano le formidabili intuizioni imprenditoriali, le capacità dei tecnici, la sintesi progettuale e creativa del designer ?

Non si richiede cultura, carattere, spirito e non si cerca più, nel dubbio sacrosanto, il contraddittorio.

Tutti “Yes Man”, schiavi del “così fan tutti” e dell’omogeneità dei programmi di realtà virtuale e intelligenza artificiale, affondati e rimescolati in un “Blob” inarrestabile che divora, confonde e impasta le poche idee e le rarissime intuizioni.

Il Car Design è colpo di genio! È arte. È difeso da un “Principe”.  L’idea nasce dallo stato d’animo e dalla sensibilità dell’autore. Basta un tratto, un disegno ricco di equilibrio, eleganza, sensibilità e poesia … e di esperienza.

L’innovazione si concretizza dopo profonde meditazioni progettuali, viste sempre sotto con l’apporto di scienze umanistiche.

Le icone, i capolavori che oggi non smettono di affascinarci e sedurre, l’autentica “Haute Couture” dell’automobile la troviamo nelle sculture nate da una idea e dall’ Intelligenza artigianale di designer, ingegneri e tecnici, tutti di grande personalità.

Questi uomini di scienza hanno creato vere opere d’arte, e fortunatamente continuano a farlo attraverso percorsi difficilissimi, senza scorciatoie e spesso affrontando venti contrari molto forti. Una sfida continua con tenacia, curiosità e coraggio per l’innovazione applicata, che spesso ha cambiato, se non stravolto, la loro esistenza.

Vorrei concludere facendo qualche nome di questi grandi scienziati del Design, unitamente a qualcuna delle loro “opere d’arte”. Da un lato credo che sia doveroso ricordarli e dall’altra sono convinto che possano essere una preziosa fonte d’ispirazione per i giovani Designer.

 Gli artisti

Flaminio Bertoni, Felice Bianchi Anderloni, Giovanni Michelotti, Sir Alec Issigonis, Dante Giacosa, Giovanni Battista e Sergio Pininfarina, Bill Mitchel, Harley Herl, Sir William Lyons, Chuck Jordan, Sergio Scaglietti, Raymond Loewy, Virgil Exner, Nuccio Bertone, Felice Boano, Sergio Sartorelli, Aldo Sessano, Aldo Bovarone, Sergio Sartorelli, Elio, Gianni e Andrea Zagato, Shiro Nakamura, Marcello Gandini, Giorgetto Giugiaro, Tom Gale, Bob Lutz, Ferdinanad “Butzi”Porsche, Ercole Spada, Mauro Forghieri, Giampaolo Dallara, Peter Schreyer, Leonardo Fioravanti, Mario Maioli, Rodolfo Bonetto, Lorenzo Ramaciotti, Enrico Fumia, Ermanno Cressoni, Bruno Sacco, Flavio Manzoni, Mike Mauer,  Wolfgang Egger, Filippo Perini, (e, se volete, metteteci anche il sottoscritto ).

Alcuni capolavori

Citroen DS 19, E Type Jaguar, Alfa Romeo 33 stradale 1968

Lamborghini P 400 Miura, Ferrari 250 SWB, Chevrolet Corvette, VW Golf, Lancia Delta, Fiat Panda, Aston Martin DB5, Morris Mini Minor e tante altre, in cui metterei, se permettete, anche l’Alfa Romeo 156.

 

2 commenti
  1. Alessio Di Zoglio
    Alessio Di Zoglio dice:

    Ben detto! Immagino, però, che il fatto che il design come propaganda faccia presa a discapito del design come progetto sia anche colpa nostra, di noi occidentali. Quando si presenta un nuovo modello, che sia la stampa o la casa automobilistica stessa a farlo, la prima cosa di cui si parla è sempre il disegno. Ma, guarda un po’, il disegno è poi proprio l’argomento che non viene mai approfondito. “Misurare lo stile” (per usare un’espressione dell’Ing. Fumia), spiegare lo stile, è impopolare, è da pallosi sfigati, secondo molti, allora si resta in superficie. Finché si resta in superficie, allora, si può raccontare qualsiasi balla. In superficie, non si nota la differenza tra il progetto autoriale e la propaganda autoritaria.
    Grazie per l’articolo.

  2. Mario Favilla
    Mario Favilla dice:

    Concordo al 99,9 per cento… mi manca solo un nome nella lista degli artisti: Franco Scaglione, che di tutto quello che scrivi nell’articolo credo sia stata la perfetta incarnazione!!! Sicuramente una dimenticanza… però grave!!!

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