CONTRO STILE: KIA … rimettiamoci la faccia

Quando si osserva un’automobile, il primo colpo d’occhio va inevitabilmente sul frontale per cercare l’espressione di un “volto” che evidenzi immediatamente identità, personalità e la famiglia di appartenenza.

È la “ faccia “ che vogliamo osservare, senza equivoci.

Non esiste al mondo, salvo qualche raro esempio in architettura, una iconografia cosi legata nel suo insieme a un prodotto industriale che si identifica anatomicamente e culturalmente al mondo animale e a quella umana.

Gli elementi iconografici abbinati a quelli anatomici che vogliamo riconoscere e capire sono semplici e facilmente individuabili:

Fari-occhi, prese d’aria-naso e bocca, passaruota-orecchie, paraurti-mento, parabrezza-fronte, dettagli-segni particolari…

La “faccia“, anche dal punto di vista semantico, esprime senza alcun dubbio l’estetica, il carattere e la personalità di un’ automobile.

Nel passato ma anche nel presente ci sono numerosi esempi sia di prodotto che di brand che lo confermano. Pensiamo a Mini, DS19, 911, Maggiolino, 500/600, Giulietta, Mustang, Miura, Golf, Defender…  ma anche a marchi come Alfa Romeo, BMW, Aston Martin, Bentley, Audi, Porsche, Mercedes, Land Rover, Jeep, Jaguar.

Dai disegni di fumetti più famosi, ai cartoons, dalla fantasia alla realtà, dal modo di comunicare a quello di coinvolgere, dalle proporzioni alle dimensioni, fino alle vetture di marche molto note, la fisionomia del volto e la personalità sono centrali.

L’anatomia della “faccia“ entra profondamente nella nostra mente, al punto tale che appare immediatamente nella memoria. Una reazione del tutto simile e confrontabile a quella di un ricordo di un animale, di un familiare, di un amico, di un attore, un artista o qualsivoglia personaggio conosciuto.

L’esempio della KIA Picanto

Peter Schreyer  ( Chief Design Officer di Kia Motors 2006-2020 ) afferma con forza che la visibilità da vicino e da lontano di una vettura è vitale per la Marca. Condivido in pieno quanto ha detto, avendo provato la stessa cosa sulla mia pelle, con grande successo, per Alfa Romeo e per i nove Brand del gruppo Volkswagen.

Inventando la calandra “The Tiger Nose“, Peter ha creato una “ faccia “di grande personalità, dando riconoscibilità e carattere a tutta la gamma delle emergenti vetture KIA fin dal suo esordio.

La confusa impostazione di Design della gamma 2023-2024 che coinvolge le nuove proposte EV, confina il “ Tiger Nose ” a un semplice elemento decorativo marginale, quasi annullandolo. Si passa da spazio e rilievo a forme barocche, senza alcun senso, che nulla hanno a che fare con la chiara impostazione KIA degli ultimi 10 anni.

Nascono così “facce” disomogenee e  senza carattere, con l’espressione di un pugile “suonato”, che si sta ancora chiedendo che cosa sia successo!

Si stravolge con un colpo di spugna stravolto tutto il lavoro di identità globale e viene massacrato senza alcuna esitazione il frontale di una automobile di grande successo come la Picanto.

Per costruire la “cultura di Brand Identity ” di un costruttore di automobili a livello globale servono anni di durissimo lavoro di team.

Per affidare al Design il ruolo di primo ambasciatore occorre coraggio e fiducia e delega…

… per distruggere tutto, invece, è sufficiente un giorno di black out, arroganza e presunzione.

Temo, purtroppo, che questo sia solo l’inizio!

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