Contro Stile: NISSAN ARIZON CONCEPT 2023 Se l’estetica non è un’opinione

Oggi il mio viaggio ideale in punta di matita mi porta ad occuparmi di una Concept Car: la Arizon Concept 2023.

Ho sempre ammirato la marca giapponese del Gruppo RENAULT che ha spesso presentato concetti di automobili molto interessanti, contribuendo anche con i marchi INFINITY e DATSUN. ai successi del Design del Sol Levante  nel mondo.

Osservando con attenzione questo modello mi sono sentito a disagio, ma ancora più perso e senza parole, leggendo il claim della Casa Madre: “Designed to be Human-centric“

E difficile comprendere questo messaggio, ma lo è ancora di più trovare la relazione che lo lega al suo aspetto formale.

Le soluzioni estetiche schizofreniche sembrano in antitesi con la dichiarazione di Nissan sulla centralità dell’individuo.

Non si capisce nemmeno la visione che la ARIZON vorrebbe trasmettere. Si ha, invece,  la certezza di essere di fronte a un disegno di carrozzeria mirato esclusivamente al mercato EV cinese ( lo dichiara la stessa NISSAN ) e di conseguenza a consumatori inconsapevoli, quasi nella loro totalità, dei valori con cui  il Car Design può contribuire in assoluto alla identità di Marca e di Prodotto.

In questo caso specifico il concetto di estetica ,ovvero dare un senso alla forma, viene ribaltato e ci troviamo di fronte a tutta l’essenza del non senso e della confusione formale, lontana da qualsiasi prospettiva la si guardi.

Le proporzioni sono sbagliate, sbilanciate verso la parte posteriore, pur ripercorrendo una architettura convenzionale e funzionale, tipica dei primi fuoristrada degli anni 60/70. Sono “storpiate” da innumerevoli incroci di linee inutili generando una confusione assoluta di citazioni modaiole.

Il modello dalle linee durissime, confuse e sovrapposte e dalle superfici piatte che riflettono luci e ombre ancora più “tagliate” è veramente inguardabile.

Gli interni non sono da meno : il livello è lo stesso degli esterni, freddi e impersonali, “QUALUNQUEMENTE” inaccettabili  e lontani dal … “to be Human-Centric” decantato da Nissan. Anzi, evocano un sentimento ben opposto!

“ Eporo ” Driving Experience, inoltre, non è altro che solita sequenza di colpi di teatro triti e ritriti, mirabolanti effetti speciali che ritroviamo in moltissime Concept Car di ultima generazione e che limitano la creatività umana, inducendola a servirsi di un menu preconfezionato noioso e stucchevole.

Appare evidente, anche in questo caso,  l’intromissione di Marketing e Comunicazione ( una vera entrata a gamba tesa !) che assume una posizione di prim’ordine e di leadership nel progetto a discapito del Design, imponendo, con un probabile utilizzo della intelligenza artificiale, soluzioni che portano a una estetica fuori controllo e imbarazzante.

 

 

1 commento
  1. Alessio Di Zoglio
    Alessio Di Zoglio dice:

    “Fuori controllo” è l’espressione chiave. Grazie per la riflessione. “Opinione” è il solito nodo da sciogliere. È bello ciò che piace o ciò che è bello? Qualsiasi delirio stilistico è giustificato o bisogna disegnare secondo schemi prescrittivi? Casi limite a parte, forse la soluzione è che la forma abbia “senso”. Il senso (come funzione, armonia…) lo padroneggiano gli addetti ai lavori, non i professionisti di ambiti esterni al design. È responsabilità del design fornire al pubblico la possibilità di scegliere a piacere tra opzioni sensate; alzare il livello culturale, non diluirlo nel pressapochismo.

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