Ospite di Autologia: Maurizio Caldera

Coppa d’Oro delle Dolomiti

I monumenti non sono solo manufatti in pietra, alcuni hanno la ruote, ma narrano un pezzo di storia, esattamente come cupole, statue o palazzi d’epoca. Si, perché sempre di pezzi d’epoca si tratta, in questo caso le 120 auto costruite tra il 1919 e il 1961 (più altre 30 realizzate tra il ’62 e il ’65, purché si siano distinte per meriti sportivi o che rivestano un particolare interesse storico), cioè quelle che riusciranno ad iscriversi – e possono farlo già da ora, sul sito www.coppadorodelledolomiti.it – alla riedizione in chiave storica della Coppa d’Oro delle Dolomiti, antica protagonista del panorama agonistico internazionale dal 1947 al 1956. Si parte e si arriva a Cortina D’Ampezzo tra il 23 e il 26 luglio, ed è ovvio che sia coinvolta la “Regina delle Dolomiti” per una gara con una storia alle spalle che può insidiare una fetta di notorietà perfino all’intramontabile 1000 Miglia.

Organizzata e voluta da un gruppo di personaggi che dell’auto hanno fatto un motivo di vita, da Alessandro Casali (che ha organizzato anche la 1000 Miglia storica), al presidente dell’ACI, Angelo Sticchi Damiani, e al presidente del CONI, Giovanni Malagò, la Coppa d’Oro si propone come manifestazione di spicco nell’ambito delle gare storiche, e con una squadra così illustre alle spalle, riscuoterà senza dubbio il successo che si propone di raccogliere. Del resto, un avvenimento di questo calibro – oltre ad affascinare il pubblico presente sulle strade – è una “preda” succulenta per tutti i collezionisti “veri”, coloro che dell’auto fanno, appunto, una ragione di vita.

L’edizione di quest’anno si articolerà lungo un percorso tutto nuovo, in due tappe e una notturna che si disputerà al termine della prima giornata di gare, per un totale di 509 chilometri. I partecipanti percorreranno 13 passi dolomitici, con 45 prove cronometrate e 4 di media (due per tappa). Ammirare questi pezzi di storia sulle strade in un periodo dedicato da sempre alle vacanze in Italia sarà facile, dunque, i posti son belli e trascorrere qualche giorno nelle valli alpine – aria sana, cibo saporito e auto veramente speciali – non può che costituire un’alternativa alla vacanza tradizionale, condita da motori rombanti che risveglieranno sopite passioni di chi magari ha qualche anno in più e forse le ha viste già sfrecciare quando erano delle “neonate” a 4 ruote.

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