Corre il prezzo dei carburanti favorito da una domanda record

Allarmano i prezzi di benzina, gasolio, Gpl e metano. Conseguenza purtroppo dell’attuale conflitto fra Russia e Ucraina. Prezzi che si erano notati in salita sin dal novembre 2020 a causa del post-Covid.

Le recenti rilevazioni hanno visto salire il Brent europeo dai 71 dollari al barile a Natale ai 93 d’inizio febbraio 2022. Adesso, in questi giorni, il Brent del Vecchio Continente ha superato i 100 dollari in apertura delle contrattazioni del 25 febbraio mentre il Wti Usa ha sfiorato i 95 dollari al barile. Prezzi così elevati che hanno riportato la realtà a livello dell’anno 2014. Il prezzo del petrolio, dunque, ha ripreso l’ascensore, merito della ripresa economica a livello globale dopo la fine del lockdown e della domanda di tutte le materie prime, gas e petrolio fra tutte. Va osservato che la corsa del petrolio ha ripreso ad accelerare dall’agosto scorso con il barile che ha guadagnato del 50% il suo valore.

Ovvio che è salito il costo per le imprese e per gli automobilisti: nel nostro Paese, la benzina in autostrada è arrivata sopra i 2 euro/litro e le compagnie petrolifere hanno dimenticato così l’anno nero del Covid. Lea, l’agenzia internazionale dell’energia, ha alzato nel suo recente comunicato stampa, le previsioni dei consumi di petrolio per il 2022: ogni giorno nel globo si consumeranno 200 mila barili in più rispetto al 2019.

Quotidiano Energia, in una nota del 25 febbraio, ha riferito gli attuali prezzi dei carburanti in Italia: la benzina è offerta a 1,992 euro/litro in modalità servita e a 1,859 euro/litro al self service.

Il diesel viene proposto a 1,869 euro/litro serviti e a 1,732 euro/litro al self service. Il Gpl è fermo a 0,835 euro/litro ed il metano a 1,861 euro/kg. Per le future settimane il prezzo dipenderà dall’evoluzione della guerra Russia-Ucraina e dal blocco delle forniture con molti autotrasportatori in difficoltà monetaria dopo ogni pieno e che si fermano per protesta in autostrada. Un eventuale alt a gasdotti ed oleodotti potrebbe far salire fino a 3 dollari/litro i prezzi di benzina e gasolio. Opec+ il cartello dei Paesi produttori ha deciso di aumentare progressivamente la produzione di 400 mila barili al mese. Sorge spontanea la domanda: come si compongono i prezzi dei carburanti? Si parte dal prezzo del petrolio greggio che viene stabilito giornalmente dall’agenzia Platts con sede a Londra.

Questa agenzia di proprietà della McGraw stabilisce ogni giorno il prezzo internazionale della benzina e del gasolio, cioè il valore (in dollari) di una tonnellata di carburante venduta ad una raffineria definita “Platts”. Ma ad incidere sul costo del greggio ci sono da considerare altrecomponenti. In Italia ci sono le accise e l’Iva con elevate tassazioni (66% sul costo della benzina, 60% su quello del diesel, 44% sul Gpl e intorno al 22% sul metano).

Riportiamo una intelligente riflessione di Massimo Nicolazzi, docente al Politecnico di Torino, ex dirigente Eni e Gazprom per l’Europa, il quale è certo che il prezzo dei carburanti non diminuirà: “Più sale la benzina e più pensi all’auto elettrica, ma se aumenta il prezzo del gas sale quello dell’elettricità. Quindi non c’è fretta…”.

Durante le ultime notti il Brent ha raggiunto nelle contrattazioni un valore di 103,3 dollari al barile, in rialzo del 6,78% ed il future sul greggio Usa, Light crude Oil, sottolinea un rincaro del 6,54% a 98,13 dollari. Tra gli analisti qualcuno azzarda che si possa arrivare addirittura a 125 dollari/barile. Il prezzo del carburante pesa troppo sul portafoglio degli automobilisti italiani: negli ultimi 20 anni, come evidenziato da “Motori.Virgilio.it” il prezzo alla pompa del gasolio è raddoppiato registrando un + 99,4%, quello della benzina un più 81%.

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