Dakar 24: Diario minimo / Puntata 3

« Engine broken… engine broken! 

Purtroppo…porcaccia…Jeremy Miroir a 40 km dalla fine prova speciale ha rotto il motore!
Lo sta tirando fuori dalla speciale Jane Daniels.
…che palle che ha Jane Daniels ! La pilotessa inglese del team Fantic si è fermata in prova a soccorrere Jeremy Miroir che ha rotto il motore…legato e trainato la sua moto per 50 km in prova tra sassi, dune e la polvere degli altri…che PALLE…!!!

Adesso lo sta trainando per 90 km di trasferimento…Jane si è giocata il suo primato tra le donne ma dimostra a tanti maschietti…cosa significa spirito di squadra…brava…bravissima!
Veramente emozionante…vedere una Donna…che si prende carico dello spirito di squadra… mai mollare! 
se alla fine in un modo o nell’altro si porteranno le 3 Fantic all’arrivo lei ne sarà assolutamente l’eroina…

…adesso inizia la rumba di ripristinare i motori perché non ce ne sono più nuovi da sostituire…sarà una lunga notte… »

Questo l’evento clou della 3 puntata vissuto e raccontato in diretta da Gabriele Noberasco.

Sabato 13 gennaio 

La giornata si è svolta molto lentamente nel senso che poi alla fine è stata una vera giornata di riposo.

Meno male che ci siamo visti con Michele e siamo andati a pranzo assieme con Maurizio Dominella, il navigatore di Michele, e due ragazzi italiani che vivono a Riad, con delle belle attività. Uno nel mondo dell’aeroporto di Riad e tutta la parte commerciale, merci … e l’altro invece è un consulente per un gruppo internazionale importante.

Quindi ci siamo anche un po’ informati sugli standard, sull’evoluzione concettuale di questo paese che sicuramente in prospettiva sta diventando fortemente attraente per tantissimi motivi.

A livello Dakar non si è fatto niente, il team Fantic sta rimettendo a posto tutte le moto, con qualche problema, tanto per cambiare, per quella del povero Tommaso Montanari che appena arrivato stamattina, schiacciato il  tasto d’accensione, è partita,  e adesso di nuovo non sta partendo dopo aver cambiato tutto il cablaggio.

Domani mattina purtroppo dovrò svegliarmi alle quattro perché la gara  parte prestissimo, oltre a dover portare gli ospiti di Fantic che sono poi Ivan Cappelli, la moglie e delle persone di Sky che l’organizzazione porterà a vedere la gara sul percorso.

Comunque la prima moto parte del 4.14 e quindi la realtà di domani è quella lì.

La gara farà un percorso molto lungo, 880 km tra trasferimento e 460-70 di prova speciale, quindi una Dakar veramente dura.

Domenica 14 gennaio. 

Siamo tornati ad apprezzare la qualità del catering della Dakar, e oggi essendo domenica hanno preparato il loro miglior menù che è questa prelibatezza  “Rice and Chicken”- “Chicken and Rice” che è veramente un piatto unico, che contempla tutta una serie di caratteristiche uniche e veramente irripetibili anzi fortunatamente irripetibili, a cui mi assoggetto insieme ad altri circa 2000-2500 tutti i giorni, mattina e sera, quando siamo nei bivacchi e quando non abbiamo la possibilità di evadere, come ieri con Michele, e quindi dopo un po’ di giorni che per tanti motivi non avevo potuto apprezzare  la cucina deliziosa, un misto tra francesismi, arabismi, esotismi…oggi a pranzo tutti assieme ne abbiamo nuovamente goduto.

È un fatto che sicuramente mi allieta e rende questa esperienza unica e come per tanti altri aspetti irripetibile.

Non vedo l’ora che sia stasera, perché stasera penso che mi lancerò su un tentativo con la pasta, che ogni volta alla vista mi respinge, ma poi nel momento che l’assaggio mi rendo conto che c’era una motivazione perché fossi respinto, ma non si sa mai …può darsi che le cose migliorino e quindi stasera necessito di carboidrati, già ci sto pensando con diciamo una certa tensione,  e anche ambizione di poterne  godere al più presto, non so se Michele vorrà condividere, lui fa un po’ lo snob e preferisce cucinare cose in famiglia, ma per me è lo spirito della Dakar deve essere portato avanti sino in fondo.

Perchè siamo tutti fratelli, siamo tutti uniti, siamo tutti sporchi, siamo tutti pieni di sabbia, dormiamo tutti nelle tende e mangiamo tutti alla mensa della Dakar.

Lunedi 15 gennaio 

Buongiorno, oggi lunedì 15 gennaio stiamo seguendo la gara da Altulatini ad Ail, trasferimento di circa  550 km per noi e prova un po’ più leggera per i motard e anche le macchine, perché saranno 2 prove unite tra di loro da un trasferimento intermedio più breve di ieri, circa 400 km di prova speciale.

Ieri sera l’organizzatore David Casterà le ha descritte come una prova un pò più affrontabile rispetto a quella di ieri, che ha abbastanza sconvolto le classifiche, sia auto che moto.

Fantic  ha fatto benissimo, perché Miroir è stato ventesimo assoluto, il primo dei Rocky e quindi ieri sera è stato premiato sul podio della Dakar con un riconoscimento perché Jeremy è alla sua prima Dakar.

Molto bene anche Tommaso Montanari, che pur partendo centosedicesimo, perché oltre a essere rimasto penalizzato perché si è fermato in prova, ha dovuto cambiare anche il motore, quindi ulteriore accrescimento di gap, poi però ha recuperato  arrivando ventisettesimo di tappa, correndo molti rischi perché ovviamente si è trovato a dover superare tantissime moto che gli erano partite davanti, era in mezzo alle macchine, eccetera.

Jane Daniels, anche lei ha fatto bene, un po’ meno degli altri giorni, ma è arrivata cinquantacinquesima, ed è stato cambiato il motore, quindi le moto continuano a essere manutenzionate e gestite al meglio dall’equipe dei meccanici.

Io per quanto riguarda la vita di tutti i giorni, sono purtroppo tornato alle sane abitudini del catering dakariano, quindi anche ieri riso e pollo, pollo e riso.

La sveglia la mattina era stata veramente stra-all’alba, perché dall’albergo dove ero ho portato le persone di Sky TV e Ivan Cappelli con la sua compagna a un meeting point alle 5 del mattino al Marriott, vicino all’aeroporto, dove gli organizzatori li hanno poi accompagnati a vedere la prova speciale di ieri.

Quindi ormai è la normalità svegliarsi come stamattina, d’altra parte le cinque locali  sono poi le tre italiane…

Quindi non so come riconnetterò gli orari quando rientrerò.

Nella giornata di ieri si sono svolti altri piccoli interventi di supporto, ma niente di particolare.

Stiamo portando avanti il percorso per andare ad Ail, stamattina lungo la strada abbiamo trovato un bar delizioso, segnale di come si sta evolvendo questo paese, dove ci hanno preparato un cappuccino altrettanto sorprendente, veramente ottimo.

Questi piccoli dettagli sono sintomatici di attraversare un paese che sta cambiando poco per volta ma molto velocemente faccia, sia come abitudini che come logica  anche di interazione, e questo è molto interessante.

Lunedi 15 – continua 

Il Diario sta riscuotendo positivi consensi.

Ieri sera al bivacco è stato intervistato Carlo Sainz, con cui poi ci siamo salutati dopo un pò di anni, ed è sempre un gran piacere perché oltre a essere un grande pilota è un gran signore.

Certo che la lotta tra lui e Loeb è molto interessante ed entrambi sono dei super top driver e quindi è chiaro che anche quello farà diventare la lotta nelle macchine molto attraente da parte del pubblico degli appassionati.

Piccolo dettaglio che forse non ho ancora raccontato, uno che la notte è sempre problematica: ho cercato diverse soluzioni e ieri sera dovendomi assoggettare giustamente al fatto che siamo una squadra, e tutti dormono nelle tende,  anche io ho tirato fuori di nuovo la mia tenda, il mio materassino, l’ho gonfiato, l’ho aperta con qualche problema perché ovviamente non sono un gran praticone, ma comunque l’ho aperta e quando mi stavo lavando i denti, avevo già messo dentro il sacco a pelo,  alle 10:30 di sera è arrivato un bell’elicottero a 30 m dalla nostra posizione, dove atterrano gli elicotteri, ma nessuno si aspettava più un elicottero a quell’ora lì …

Non ti dico la polvere e il casino che ha fatto, che ha alzato, quindi, a parte i denti che sono diventati, diciamo cementati dalla polvere, e mentre stavo usando il dentifricio, lo spazzolino, la mia tenda che era aperta si è riempita di sabbia, il sacco a pelo anche, insomma  hanno riconosciuto il mio timbro di voce intorno alla nostra postazione perché mi sono veramente incazzato.

E poi un’altro aspetto simpatico di questa esperienza è l’assoggettamento a dover usare i bagni comuni che sono tenuti benissimo, sempre puliti, pulitissimi, ma che ovviamente compongono qualche difficoltà di utilizzo del tipo che devi andare in ciabatte e in accappatoio, poi esci, magari te ne sei dimenticato un pezzo, vai alla toilette e ti porti le cose per pulirti al meglio, insomma, è un’esperienza anche questa e  devo dire che tutti questi  aspetti insieme quando finiranno, cioè da sabato, al rientro in Italia, non penso che ne sentirò tantissimo la mancanza.

Martedi 16 gennaio – mattina 

Aggiornamento, siamo martedì 16 mattina, a un passaggio intermedio di una prova.

Noi stiamo andando ad Al Ula e ieri, come ho raccontato, Miroir ha rotto il motore in prova e Jane veramente fenomenale si è fermata quando l’ha visto, poi agganciato e lo ha tirato per tutti quei chilometri fino all’arrivo, quindi la moto ha finito la prova, la moto è arrivata e quindi è ancora in gara.

I meccanici hanno cambiato nuovamente il motore mettendo il motore che avevamo tolto nei giorni prima perché perdeva olio, perché  alternativa non c’era, avendoli esauriti.

Cosi hanno ripristinato tutte e tre le moto,  e alla fine sulla classifica generale non c’è stato neanche un impatto così importante.

Jane Daniels è sempre in testa alla classifica femminile, in più è diventata l’eroina della gara, con un audience importante anche sui social, perché effettivamente sono quegli aspetti che si possono vedere in una gara come la Dakar e non in altri contesti.

Quindi ancora tutte e tre le Fantic Motor in gara, e questo è importante.

Adesso  abbiamo ovviamente consigliato ai piloti di andare più cauti possibile, perché motori di ricambio non ce ne sono più.

Noi siamo sul trasferimento verso Al-Ula dove faremo bivacco due giorni, per poi arrivare al bivacco finale di Yanbu, dove ci sarà l’arrivo e la ripartenza di tutti.

Vi tengo aggiornati per quanto riguarda gli eventi della giornata.

Martedi 16 – continua 

Bene, siamo giunti a martedì 16 gennaio e si sta avvicinando la fine della Dakar.

Siamo arrivati arrivati al campo di Al Ula attraversando una zona veramente molto scenografica, sembrava di essere nel Grand Canyon, campo dove ci fermeremo anche domani e mercoledì, per poi andare all’ultimo bivacco quello di Yanbu dove termina la gara e ci sarà la premiazione.

Andremo poi di nuovo a caricare i mezzi sulla nave della linea Messina che riporterà tutto e tutti a Barcellona e rientrare in aereo la sera di sabato 19.

Per il momento non c’è niente di particolare da segnalare, se non che tutte tre le moto sono uscite da questa prova che ha abbastanza sparigliato le carte, soprattutto nella classifica moto generali.

Abbiamo incrociato i concorrenti in una zona di prova speciale dove c’era un controllo timbro, perché si doveva passare da lì attraversando la statale.

Tutto bene, sempre emozionante e soprattutto bello vedere queste moto che quando vanno via sembrano veramente dei missili per l’accelerazione che hanno.

Una bella doccia al campo ci voleva perché io non so quanta polvere ho mangiato in questi giorni, tant’è vero che poi alla fine mi sono comprato anche un pacchetto di sigarette perché almeno per farmi qualche danno ai polmoni ci ho messo un pò di nicotina che aiuta, ma veramente ne ho immagazzinata di polvere.

Non so quanto mi vergogno da quanto giro in condizioni pietose, ma è inutile tentare di essere in ordine, perché dopo poco sei di nuovo in disordine.

Ci sentiamo domani.

Mercoledì 17 gennaio 

Jane sta diventando veramente un personaggio molto importante di questa Dakar con sempre più audience, giornalisti che la cercano e che vogliono sapere, social che chiedono, eccetera, perché sta facendo molto bene e in più c’è stato questo aspetto di aver soccorso il compagno.

Una bella “botta di culo” per Fantic che tramite la figura di questa pilotessa sta ottenendo un riscontro mediatico sicuramente maggiore rispetto a quello che avrebbe ottenuto.

Per quanto riguarda le moto, si stanno difendendo, in questo momento Montanari, che non ha ancora capito che non ci sono più motori, ha fatto ventiduesimo di tappa, con 10 minuti dal primo, quindi, sta sicuramente camminando.

Giovedì 18 gennaio –  Frattaglie dakariane. 

Oggi parliamo di amenità: polvere, dossi e segnalazioni stradali.

– La polvere

La polvere è stato un elemento, e continua a essere un elemento, e sarà un elemento, che starà con me per molto tempo.

Una sacca, quella che mi ha dato Fantic Motor penso che non sarà più pulibile dalla polvere che si è incrostata con macchie di tutti i tipi.

Non penso che verrà mai più via e quindi me la conserverò come ricordo, come le macchine da rally esposte nei musei delle case automobilistiche, che spesso hanno ancora la sporcizia dell’ultima gara oppure della gara vinta in maniera eclatante, Safari e altre corse simili.

Come bellissimo è stato quando abbiamo avuto i campi vicino ai bivacchi e ci hanno messo con la nostra postazione Fantic vicino al terreno di atterraggio degli elicotteri, come l’altra sera che – come ho detto- sono stato convinto ad usare la tenda e me la sono preparata, messo dentro il il sacco a pelo, ho messo dentro il materassino e tutto quanto, e alle 10:30 di sera è atterrato un elicottero a 30 m da noi e non ti dico cosa c’è stato di polvere.

E anche non ti dico cosa ho mandato a dire ad alcuni personaggi di mia conoscenza, nel frattempo di tutto questo casino.

– Poi i dossi

I dossi in questo paese, per cercare di rallentare le velocità spesso smisurate dei guidatori sauditi, mettono dei dossi con diciamo i riporti d’asfalto fatti proprio a cunetta appuntita che difficilmente riesci a interpretare, quindi molte volte è Matilde, che deve avere gli occhi di un falco, che li vede in netto anticipo rispetto ai miei  da miope, quindi tiro delle frenate per evitare di spaccare tutto quello che abbiamo a bordo della macchina, ma sono veramente imprevedibili, assolutamente non segnalati in modo coerente con la sicurezza, perché se uno li prende a una velocità normale dico 30 all’ora, è fottuto

E questa è stata una costante di questo viaggio…ormai penso che alla fine, quando lasceremo la macchina, saremo a circa 10.000 km di strada percorsa in giro per l’Arabia Saudita.

– E per ultimo, King e no King 

Quando metti il navigatore, e siamo riusciti a interfacciarlo con lo schermo della macchina, il navigatore nomina tutte le strade dove c’è un King …King Abdullah, King Faziz, King Salman…

Invece le strade dove non c’è King ti dice semplicemente : « prendi… « poi ti dice a 200 m prendi…, svolta a destra e prendi…, non ti dà l’indicazione della strada che andrai a fare, perché evidentemente non essendo la strada “ King”, non sono autorizzati a descrivere il nome della strada.

Questa è una piccola amenità, che fa parte del vissuto di questo viaggio.

Venerdì 19 gennaio 

3 Fantic partite…3 Fantic arrivate…FAN-tas-TIC….

Bravissimi tutti ! Un team piccolo, fatto di appassionati, volenterosi, con l’iconica figura di Franco Picco quale catalizzatore, super meccanici che hanno smontato e rimontato tutti i giorni le moto…Matilde Tomagnini  brava a condurre e gestire i giochi…!

Ebbene, siamo arrivati alla fine di questa magnifica esperienza, una gara che effettivamente ha una iconicità, un’intensità, una dimensione, un insieme di fatti che io, che sono da sempre appassionato non avevo capito sino a che non l’ho vissuta giorno per giorno.

Devo dire che è stato molto bello anche oggi: l’arrivo crea una dimensione dove tutti, com’era una volta nei vecchiSanremo o Montecarlo, quando era  importante  per qualsiasi dei partecipanti arrivare e salire sul  podio, è quello era un momento di estrema soddisfazione… oggi il podio della Dakar per tutti i piloti fino adesso arrivati, soprattutto le moto, offre lo stesso tipo di emozione.

Noi ci siamo comportati benissimo.

Il team guidato da Matilde Tomagnini è stato sorprendentemente positivo, perché è un team giovane, costruito con professionisti che, chi più, chi meno, hanno dato tutto loro stessi per rendere possibile questo magnifico risultato.

E bellissimo è stato alla fine vedere Jeremy Miroir che, con Jane Daniels, ha voluto far salire sulla sua moto anche Tommaso Montanari, che non è arrivato sul podio della gara, ma è arrivato sul podio dell’Experience, facendo oggi un fantastico quindicesimo tempo perché Tommaso sicuramente dei tre piloti è quello forse più veloce, che spinge di più, magari anche troppo.

E quindi anche in questo aspetto ha dato una dimostrazione di essere un team veramente coeso, fatto di italiani con le loro virtù e i loro difetti, ma a mio parere più le virtù che i difetti.

Chiude anche questa bella esperienza con il Diario.

Il dubbio che ci sono tanti dettagli che mi sfuggono, ma che ho cercato di raccontare al meglio, facendo in modo che fosse tutto vero, tutto plausibilmente interessante, come ho avuto dimostrazione dagli amici che hanno letto quanto è stato pubblicato.

Grazie, con Michele Cinotto ieri sera abbiamo fatto un pò di discorsi in prospettiva futura e potresti avere un futuro come “camperista” ! ( ndr: volentieri ! )

(Fine)

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