Dopo gli ePrix di Roma cambio al vertice del campionato di Formula E

L’affascinante cornice dell’EUR – con oltre 26 mila spettatori presenti – ha fatto da contorno a una delle tappe tra le più… scompiglianti di tutti i di Formula E, con incidenti e ritiri che hanno segnato profondamente la classifica, a sole due gare dal termine, quelle di Londra che si correranno il 29 e 30 luglio.

Protagoniste assolute le Jaguar che hanno in pratica disfatto quanto di buono (più o meno…) avevano costruito fino alla vigilia del doppio appuntamento romano.

In gara 1 del sabato ci ha pensato Sam Bird a scombussolare le carte. Il pilota inglese del team Jaguar ufficiale è finito in testa coda nel punto più veloce del circuito, oltretutto subito dopo una semicurva cieca, provocando uno dei più caotici incidenti nella storia dell’automobilismo da corsa, molto simile a quelli che capitavano a Indianapolis, con decine di auto coinvolte.

Bird bloccato in mezzo alla pista è stato toccato da numerose vetture (tra cui Buemi, che seguiva da vicino l’inglese) e centrato in pieno dalla Maserati di Mortara che, coperto da un’altra vettura non ha potuto evitare la Jaguar.

Morale: vittoria al compagno di Bird, Mitch Evans, che ha messo in tasca altri 25 punti, utilissimi per la conquista del titolo di campione del mondo 2023.

Scenario completamente differente in gara 2. Nel caldo opprimente di domenica 16 luglio al via sono scattati nelle prime tre posizioni i tre piloti al vertice della classifica, con Dennis su Avalanche Andretti a fare l’andatura e Cassidy ed Evans a seguire, rispettivamente su Envision (motorizzata Jaguar) e Jaguar ufficiale. Ed è stato proprio Evans – in passato spesso danneggiato dal compagno di squadra Bird – a provocare il patatrac. Mentre Cassidy si preparava ad attaccare Dennis in curva 7, Evans è arrivato lungo e ha perso il posteriore della sua Jaguar, colpendo leggermente l’Andretti di Dennis ma soprattutto finendo letteralmente sopra la Jaguar Envision di Cassidy. A Evans non è rimasto altro da fare che rientrare zoppicante ai box, ovviamente costretto al ritiro, mentre Cassidy dopo essere finito in fondo allo schieramento, anche grazie alla safety car entrata in pista, è riuscito a concludere la gara soltanto 14esimo.

Da quel momento l’unica altra emozione è stata una leggera toccata tra Dennis e Norman Nato che ha provocato al francese un danno all’ala anteriore sulla sua Nissan. Il baffo sventolante per tutta la gara (ma i giudici non avrebbero dovuto fermarlo per riparare il danno?) non ha impedito a Nato di concludere secondo, resistendo nel finale di gara a un arrembante Bird che ha riscattato la figuraccia di gara 1 terminando terzo.

Complessivamente positivo il risultato della Maserati, che – al suo ritorno in una gara di monoposto in Italia dopo oltre 60 anni – ha conquistato il terzo posto con Guenther in gara 1 e il quarto con Mortara in gara 2.

È la prima volta che quest’anno un pilota si aggiudica il “grande slam”, conquistando la pole, restando primo per tutta la gara e registrando anche il giro più veloce. Soltanto tre sono i precedenti nella storia della Formula E e Dennis è l’unico pilota ad averne ottenuti due.

Il pilota inglese arriva così all’ultimo appuntamento doppio della stagione (il gran finale di Londra dove ha già vinto due volte) con un vantaggio di 24 punti su Cassidy (195 vs. 171). Evans è terzo a 44 punti di distanza da Dennis mentre il dominatore della prima parte del campionato Pascal Wehrlein su Porsche (decisamente in ombra a Roma) è praticamente fuori dai giochi, a 49 punti dal primo posto: per conquistare il titolo dovrebbe vincere entrambe le gare sperando che Dennis finisca sempre fuori dai punti.

Nella classifica a squadre è in testa Envision Racing con 253 punti, con 14 punti di vantaggio su Porsche, mentre il team Jaguar è terzo con 228 punti.

Appena sceso dal gradino più alto del podio, Jake Dennis si è dichiarato molto stupito: “Sinceramente non riesco a capire come abbiamo fatto a vincere. È stata una gara molto tattica, l’obiettivo era tenere Bird a distanza per impedirgli di toglierci punti a favore del compagno di squadra e la presenza di Nato alle mie spalle è stata importante. Ora ci aspetta la gara di casa a Londra, dove sappiamo di poter andare molto forte e dove cercheremo di dare il massimo”.

Norman Nato su Nissan non credeva possibile di poter lottare con Dennis “perché in gara ci manca ancora un po’ di efficienza. Sapevo di essere a corto di energia e ho cercato di gestirla, così come ero preoccupato per il danno alla mia ala anteriore. Per due o tre giri l’ho vista svolazzare, ma fortunatamente il danno non è peggiorato e sono riuscito a concludere la gara”.

Sam Bird, terzo su Jaguar, si è detto molto sollevato per essere riuscito a concludere bene una gara e “per aver portato a casa punti preziosi per il team, in corsa per il titolo squadre. Sono stato molto veloce per tutto l’anno, ma ho commesso troppi errori e ne ho pagato le conseguenze. Sono contento e sollevato di aver ottenuto un buon risultato oggi”.

Prossimo appuntamento a Londra tra due settimane, con la doppia sfida finale del 29 e 30 luglio.

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