Dove sono troppi a comandare, nasce la confusione (Luigi Einaudi)

Il pensiero unico continua a far danni e anche il legislatore prosegue ultimamente nel creare burocrazia su burocrazia e norme che si sovrappongono, poco aggiungendo, ad altre già vigenti. Vogliamo riferirci alle ultime novità introdotte sul Codice della Strada con il Decreto Infrastrutture in mezzo a una serie di normative che paiono un guazzabuglio, non perché siano inutili (anzi), ma disordinate e dal linguaggio a nostro parere troppo complesso che da una parte ne rende difficoltosa a molti cittadini la comprensione, dall’altra offre lo spunto per discussioni giuridiche e interpretazioni non sempre univoche. Una di queste è la norma che aumenta le sanzioni per l’uso del telefono alla guida e lo compara ai tablet e computer e a qualsiasi dispositivo che faccia togliere le mani dal volante.

Dunque “le Mani” e non “la mano” così che per fortuna si possa cambiare marcia, manovrare l’Hi-Fi o allungare il braccio amorosamente su chi ci sta accanto! Quindi accendersi una sigaretta con l’accendino sarà vietato! E quanto altro. Vogliamo a questo punto soffermarci su un aspetto: ormai le case, un po’ meno Porsche sulle 911 (ma sulla Taycan c’è un tablet enorme), si scatenano a pubblicizzare i tablet di bordo, la connettività e solo questo, niente emozione. A parte dover per forza distogliere in quasi tutti i casi lo sguardo dalla strada, usare tali “aggeggi”, seppur attraverso i comandi al volante, causa facilmente distrazione e deconcentrazione dalla guida, ben di più che a tenere un telefono in mano (soprattutto col cambio automatico). Questo al volante di una Porsche è molto importante, viste le prestazioni. A parte il piacere di guida che non fa sentire necessità di altro, guidare un’auto sportiva richiede assoluta concentrazione e solo un’educazione stradale appropriata e una coscienza responsabile possono garantirla.