EICMA: entusiasmo dei giovani e tanti brand cinesi

Un salone da non dimenticare. La 79° edizione del Salone internazionale del ciclo e del motociclo, svoltasi come di consueto a Rho Fiera, ha impressionato per l’entusiasmo dei visitatori e dei motociclisti di domani. Sono stati infatti i giovani a caratterizzare quest’anno l’esposizione. Un entusiasmo visto solo nelle edizioni degli anni ‘80 nella Fiera cittadina, o il Motor Show dei tempi d’oro (a Bologna vi erano infatti anche le motociclette).

Si parte quindi non dai numeri per descrivere quello che si è visto in questi giorni a Rho. Se infatti – disponibilità economiche a parte – il mercato motociclistico è terreno dell’emotività, si dovrebbero preannunciare buone prospettive per questo settore, che vede impegnate anche aziende italiane come il gruppo Piaggio (con vari marchi come Aprilia e Moto Guzzi), la Ducati e la MV. Forse sull’onda dell’entusiasmo per la vittoria nella moto GP della Casa di Borgo Panigale (alla quale poi si è aggiunta quella nella Superbike, le moto derivate dalla serie) tanti giovanissimi si sono riversati a Rho dimostrando che, nonostante smartphone e l’offerta di sempre maggiore contenuti virtuali nel metaverso, la voglia di vivere la realtà mediante le due ruote a motore non è svanita. Al massimo, forse, si può attenuare.

Le varie case sembrano rispondere per ora un po’ timidamente a questa necessità, ma il trend di crescita dell’offerta di motociclette 125 è in costante crescita, ovviamente equipaggiate soprattutto con propulsori a 4 tempi (i tempi d’oro delle due tempi sono stati gli anni ‘80 e l’inizio dei ‘90).

Terminate le osservazioni antropologiche è bene ora parlare anche dell’offerta relativa al prodotto. Tutti gli appassionati e gli addetti ai lavori non hanno non potuto notare l’avanzare delle case motociclistiche cinesi. Negli anni passati erano veramente tanti gli stand delle aziende di componentistica e qualcuno di scooter. Solo timidamente incominciavano ad affacciarsi sul mercato motociclistico, con prodotti un po’ “grezzi”. Le strategie dei cinesi puntano invece ora direttamente a creare nuovi marchi, un’intraprendenza che sta incominciando a premiare: non è raro vedere in giro moto della Voge, un brand del gruppo Loncin motorcycle, azienda nata nel 1983 a Chongqing (una delle più grandi metropoli della Cina centro-meridionale). Come in tanti altri campi, per esempio nel settore aerospaziale, i cinesi stanno raggiungendo un know-how elevatissimo. Riguardo l’industria italiana giova ricordare che un marchio storico come Benelli è di proprietà dal 2005 è di proprietà del gruppo Qianjiang Motor, una società cinese che a sua volta è controllata dal Geely Holding Group (enorme gruppo nel settore automotive). La produzione in Cina e un buon rapporto qualità prezzo hanno permesso alla Benelli di aggiudicarsi il titolo di moto più venduta in Italia nel 2022, con la TRK 502. Solo Cina? No, anche India, con l’ottima crescita della Royal Enfield (nella foto), al salone ha presento la cruiser Super Meteor 650.

Interessante e epocale, dal punto di vista tecnico, è invece la diffusione sempre maggiore del motore bicilindrico parallelo, ormai adottato da tempo per alcuni prodotti BMW e, più recentemente, da Aprilia. Ora ad averlo sdoganato ulteriormente in grande stile è stata anche la Honda, che ha presentato la nuova Transalp, equipaggiata proprio con questo propulsore (in luogo del bicilindrico a V longitudinale). Per molti appassionati è una notizia non buona perché la sua crescente diffusione provoca una graduale estinzione di altri schemi, durati decenni, che garantiscono altre tipi di erogazione e caratteristiche.

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