Elettrico imposto: io scelgo l’Automobile, quella vera

Al Milano Monza Motor Show, chiusosi con un bilancio indubbiamente positivo, l’80% dei modelli esposti era elettrificato. Ecco perché abbiamo deciso di partecipare alla Journalist Parade con un bolide a benzina, nello specifico il SuperSuv Lamborghini Urus com motore biturbo 4.0 V8 da 650 cavalli. Ci piace andare controcorrente, nel rispetto del motto che da sempre accompagna questo “Giornale”. E con nostro piacere, in Largo Ascari, subito dopo la presentazione della scultura dedicata al grande pilota milanese, al momento della partenza (i colleghi partecipanti hanno tutti raggiunto l’autodromo di Monza con un modello messo a disposizione dalle varie Case) ci siamo accorti di non essere stati gli unici ad aver voluto dare spazio alla passione e alle emozioni. Al via, tra le auto iscritte, c’erano anche una Maserati Levante Trofeo e una McLaren, tanto per citare i modelli più in vista e performanti.

Da parte dei giornalisti, dunque, la libertà di scegliere su quale modello sfilare da Milano fino a Monza per poi «adrenalizzarsi» in autodromo. Libertà di scelta, dicevamo, come dovrebbe essere per chi intende acquistare un veicolo tenendo conto delle proprie sacrosante esigenze. Una libertà che, alla luce delle previsioni, sembra essere però destinata a durare al massimo una decina di anni viste le sempre più forti intenzioni di mandare in pensione i motori termici, senza neppure considerare i nuovi sviluppi green e il drastico abbattimento delle emissioni di quelli attuali.

Qualche domanda è lecito porsi. Cosa ne sarà dell’industria petrolifera? E l’occupazione? Dove saranno recuperati i miliardi in tasse caricati sui carburanti? Perché non si parla mai degli aspetti relativi alla sicurezza dei veicoli elettrici? Cosa fare e come trattare la batteria in caso di incidente? Nelle officine il personale sa metterci le mani? Ma la mobilità elettrica non avrebbe dovuto riguardare soprattutto le città? E gli incentivi: i governi saranno sempre in grado di erogarli?

Alla guida del rombante Urus ci siamo imbattuti in più situazioni: dal classico dito medio alzato dell’«ecotalebano» di cui Milano è piena, al «vaffa… a te e a queste macchine inquinanti», ma anche a frasi tipo: «Fantastico il suono di questi motori» oppure «l’orgoglio italiano di fare belle macchine» o, ancora, «le auto elettriche non fanno emozionare…». Comunque, grazie Lamborghini. (motori.ilgiornale.it)

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