Fabrizio Frizzi era anche “uno di noi”, appassionati di auto e di corse

“Era uno di noi”, hanno detto un po’ tutti, manifestando il proprio dolore per la morte di Fabrizio Frizzi, personaggio televisivo che aveva fatto della semplicità, della simpatia, del garbo, della generosità, i tratti salienti del suo stile di vita. Ma in questa sede mi piace ricordare che Frizzi “era uno di noi” anche nell’ambiente dell’auto. Inguaribile appassionato, possedeva un’auto storica importante (una Jaguar E Type 3.8 del 1962), seguiva con interesse gli sport motoristici, frequentò nel ‘94 la scuola di pilotaggio di Henry Morrogh e ha partecipato a qualche gara da gentleman-driver. E’ stato anche un fedelissimo tifoso della Ferrari, come ha ricordato, nel giorno del funerale, Luca di Montezemolo, raccontando delle telefonate che Fabrizio gli faceva dopo i Gran Premi, per commentare le prestazioni delle Rosse.

Con una F355 Frizzi avrebbe dovuto partecipare, nel 1999, a una gara del Ferrari Challenge, sul circuito di Vallelunga. Ma l’occasione sfumò per la rottura del cambio in prova. Senza troppa fortuna anche la partecipazione al Motor Show di Bologna, con una Maserati del Trofeo 2004. Pioveva a dirotto e l’auto finì contro le protezioni. Decisamente più fortunata fu la partecipazione alla 6 Ore di Vallelunga del ’96, quando conquistò il podio con il terzo posto di categoria al volante di una Nissan 300ZX condivisa con l’amico Tonino Persiani. E lusinghiero fu anche il quinto posto ottenuto in una gara di Formula Ford, con una monoposto identica a quella utilizzata nella scuola di pilotaggio di Henry Morrogh.

Proprio per questa sua passione, negli ultimi anni Frizzi si era iscritto al Club Amici di Vallelunga, sodalizio presieduto da Lino Ceccarelli, storico volto e voce del TG2 Sport. Nel Club si era ritrovato con numerosi piloti ed ex piloti come Fisichella, Pirro, Francisci, Picchi, Naddeo, Maglione, Giovanna Amati, Michela Cerruti. E, con loro, organizzatori di eventi motoristici come Sergio Peroni e Maurizio Flammini, ex dirigenti di ACI/CSAI come Erasmo Saliti e Luciano De Luca, giornalisti del settore come Carmignani, D’Ulisse, Micci, Urban e il sottoscritto.

Lino Ceccarelli ha ricordato Frizzi con poche, semplici parole legate alla sua appartenenza al Club. “Lo conoscevo dai tempi de ‘Il Barattolo’, trasmissione anni ’60 di Rai 2 da lui condotta, che dedicava uno spazio ai motori. Fui spesso suo ospite in studio assieme a Federico Urban. Era un appassionato vero. E infatti, quando gli ho proposto di associarsi al nostro club ha aderito con entusiasmo, dicendosi deciso sostenitore della memoria storica dell’autodromo caro a noi romani, e non solo. In particolare – ha detto ancora Ceccarelli – mi piace ricordare la sua partecipazione ad una cena del Club al Postiglione per festeggiare Henry Morrogh, suo maestro di guida sportiva. Anche in quella occasione fu, come sempre, cordiale e gentile con tutti. Se n’è andata una persona perbene e un grande amico dell’automobilismo, di cui noi tutti sentiremo la mancanza”.

 

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