Giornalisti, auto e stampa specializzata: un’altra riflessione

Conferenza stampa per la presentazione del Salone internazionale di Ginevra all’hotel Four Seasons di Milano. Organizzatrice Pinuccia Susani. Relatori il presidente del Salone, il direttore, la responsabile delle relazioni esterne e il presidente dell’associazione importatori. Interessanti i temi: dalla partecipazione delle case auto alla rassegna, alle curiosità, fino alla svolta nella scenario economico svizzero dopo la rivalutazione del franco sull’euro, con gli inevitabili impatti, attuali e futuri, sul settore e sul business automobilistico.

In platea un centinaio di giornalisti. In chiusura degli interventi, si apre il dibattito: parla per primo Leonardo Fioravanti, carrozziere torinese, sui 50 anni di presenza della sua società al Salone. Poi tocca ai giornalisti. Domande: 3 (tre). Eppure il presidente del Salone, in apertura del suo intervento, aveva sottolineato l’importanza e il peso dell’Italia (e dei suoi media) sul tema auto. Imbarazzo evidente. La figura non è stata delle migliori. E poi ci si chiede perché il settore, a livello di media, soffre…

5 commenti
  1. gianni_to
    gianni_to dice:

    C’è molto da imparare quando giornalisti con la vostra esperienza discutono tra di loro. Grazie, continuate così. È un piacere leggere i vostri commenti.

  2. Renato Ronco
    Renato Ronco dice:

    Sono abbastanza d’accordo con Bonora sul tema. A parte la scarsa educazione dimostrata non ponendo domande, è impossibile che sia tutto così accettabile quello che P.R e Marketing ci propongono: A parte questo il silenzio che spesso accompagna le Conferenze Stampa da la sensazione di incapacità a confrontarsi o di soggezione nei confronti dell’azienda ospitante. E’ pur vero che alcuni preferiscono porre domande “one to one” ma sarebbe impossibile accontentare tutti. Ed anche dalle domande degli altri c’è spesso da imparare.

  3. Tommaso Tommasi
    Tommaso Tommasi dice:

    Solo un salto indietro nel tempo, per dire che non ci sono più (in questo caso, per fortuna) i PR di una volta. Di sicuro qualche collega di vecchio corso ricorderà una conferenza stampa al Salone di Torino con la platea dei giornalisti silenziosa e il PR che disse: “Se non fate domande non faccio aprire il buffet”. Un mito!

  4. Autologia
    Autologia dice:

    Quando a fine conferenza stampa non ci sono domande da parte dei giornalisti presenti si crea, è vero, un clima di imbarazzo. La frase più usata dai PR che conducono l’incontro è sempre la stessa: ” …bene. Non ci sono altre domande? Vuol dire che siamo stati sufficientemente esaustivi!”
    I Pr più “scafati”, poi, per rompere il ghiaccio preparano qualche domanda che si fanno fare dai giornalisti più amici, serve per invogliare la platea a fare altre domande: non c’è niente di male.

  5. Carlo Cavicchi
    Carlo Cavicchi dice:

    Non credo che il valore della stampa, specializzata o meno, si misuri dalle domande nelle conferenze stampa bensì da quello scrive, da come lo scrive e dalla ricerca che sta dietro a ogni scritto.

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