Gran Premio del Messico, le pagelle dei protagonisti

Nel Gran Premio più noioso dell’anno spiccano la superiorità di Verstappen e della Red Bull e la caparbietà di Hamilton e Alonso. Anonime le prestazioni delle due Ferrari.

10 + 4 – Max Verstappen

Gara iniziata bene, proseguita meglio e terminata al top. Mai messa in discussione da nessuno la sua totale superiorità, si è permesso il lusso di gestire le gomme e adottare la stessa strategia Mercedes (una sola sosta) con una mescola più morbida. Record di vittore in una stagione, anche se i Gran Premi quest’anno sono di più rispetto ai precedenti record di Vettel e Schumacher.

9 – Lewis Hamilton

Conferma una volta di più che lui non molla mai. Supera il compagno Russell in partenza e cerca di non farsi staccare troppo dal missile Red Bull. Prova a fermarsi una volta sola per sorprendere Verstappen, ma non riuscendo davvero a insidiarlo permette all’avversario di gestire senza problemi la gara. Continuerà sicuramente a cercare la vittoria stagionale fino alla fine.

8 – Mercedes

Bel finale di stagione in crescita costante, con i piloti sempre più solidamente nelle posizioni di vertice in prova e in gara. Il secondo posto nel mondiale è piuttosto lontano e difficile da raggiungere (la Ferrari ha 45 punti di vantaggio con una sola gara a disposizione) ma conoscendo la determinazione di Hamilton non ci sono dubbi che il team ci proverà. 

7 – George Russell

Il voto sarebbe migliore se, disponendo della scia, superasse Verstappen in partenza. E invece perde anche le posizioni di Hamilton e Perez. Per il resto gara abbondantemente sufficiente con l’inutile ciliegina finale del giro veloce. 

6,5 – Daniel Ricciardo

Un po’ per la solita simpatia guascona, un po’ perché uno dei pochi sorpassi con brivido è merito suo, merita la sufficienza. Certo, se invece di speronare Tsunoda in un punto senza speranza di passare avesse aspettato un po’ il suo voto sarebbe stato più alto. Ininfluente la penalità grazie al suo rush finale verso una solida zona punti. 

6 – Sergio Perez

400 mila persone nel weekend non vedevano che lui e lo hanno spinto verso una sperata vittoria. Per lui un altro ottimo podio, per carità, ma le attese erano ben maggiori e a parte il sorpasso su Russell (per altro agevolato dall’attacco di Hamilton) fa ben poco, rimanendo in un anonimo limbo.

6 – Valtteri Bottas

Ottime prove e tutto sommato gara discreta, sempre nella zona punti su una pista che in passato lo ha visto protagonista con la Mercedes. Lui quando arriverà l’Audi a sostituire l’Alfa Romeo probabilmente non ci sarà ma sta cercando in tutti i modi di lasciare un bel ricordo di sé al team e ai tifosi, bravo!

6 – Fernando Alonso

Lui, un po’ come Hamilton, non molla mai, a mollare questa volta è la sua vettura che lo pianta al fondo del rettilineo mandando in fumo il motore e i suoi sogni di buon piazzamento. A 40 anni ha una motivazione incredibile. Merita davvero la sufficienza.

5 – Ferrari, Binotto e i suoi piloti

Tentano soluzioni ardite in prova con il risultato di ottenere uno dei peggiori risultati dell’anno. Strategia tranquilla in gara con il risultato di arrivare al traguardo con un distacco abissale dalla doppia coppia Red Bull-Mercedes. Finale di stagione senza incisività con evidenti problemi di potenza e trazione. Ahimè…

5 – Mick Schumacher

Dopo un paio di gare in cui ha cercato di dimostrare il suo valore dopo l’annuncio che quasi sicuramente avrebbe abbandonato la Formula 1 a fine stagione, si è perso nuovamente. Sulla pista del primo podio del padre una delle sue gare più anonime.

2 – Chris Horner e la FIA

In realtà il boss della Red Bull per la sfacciataggine meriterebbe un bel 10… A fronte di una decisione ridicola della FIA invece di accettare e portare a casa un ottimo risultato (la punizione è ben al di sotto delle aspettative generali) ha l’arroganza di commentarla e criticarla. Un po’ come quelli che passano il semaforo con il rosso e ancora ti mandano a quel paese con prepotenza.

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