I Centri Stile dettano legge e Audi incanta con Activesphere

L’epoca dei carrozzieri ormai è nel dimenticatoio. Rimangono sempre al centro delle attenzioni i Centri Stile. Quattro lavorano a tempo pieno in Piemonte: Pininfarina, GFG Style di Giorgetto e Fabrizio Giugiaro, Torino Design e Gran Studio di Lowie Vermeersch, poi c’è Zagato che opera a pochi km da Milano.

A sentire il “maestro” Giorgetto Giugiaro oggi hanno un ruolo importante sia il marketing per mettere insieme architettura e target del modello da disegnare sia il packaging per passare al setaccio nei minimi dettagli abitabilità, telaio e strutture meccaniche del veicolo da ideare anche per evitare che le auto diventino gemelle, sosia una dell’altra. Per Fabrizio Giugiaro e Roberto Piatti i grandi gruppi automobilistici snobbano gli stilisti e quindi lavoriamo con startup cinesi che hanno in testa solo l’idea di mobilità.

Non deve meravigliare se in questo periodo emergono “matite” anche vietnamite e siriane e godono buona salute la startup VinFast, la VinGroup nata quest’ultima nel 2017 ad Hanoi e capitanata da una donna, Le Thi Thu Thuy. Gruppi che hanno firmato contratti con Pininfarina e Torino Design con l’obiettivo di creare una sorta di family feeling battezzando i primi Suv elettrici VF8 e VF9 destinati anche al mercato europeo.

Altri tre modelli la mini VF5, la VF6 e la VF7 hanno la regia di Torino Design e approderanno nel 2024. L’austriaca Magna Steyr ha richiesto l’ingegnerizzazione di vetture con la spina. Il responsabile del Centro Stile Land Rover, dal 2020, è l’italiano Massimo Frascella chiamato a coprire questo ruolo da Gerry McGovern, responsabile globale dello Stile di Jaguar-Land Rover.

Frascella nel suo curriculum ha lavorato all’Istituto d’Arte applicata e Design (IAAD) di Torino, alla Bertone, a Detroit con Ford ed anche in Kia. Ha applicato la sua esperienza nella terza generazione della Range Rover Sport, nella quinta Range Rover, nella Land Rover Defender. Minimo comune denominatore la totale eliminazione del superfluo. Per Fabrizio Longo, Direttore Audi Italia, è arrivato il momento che l’auto si cambia d’abito alla stessa stregua di un indossatore.

Estetica e tecnologia viaggiano a braccetto e la concept Activesphere ha sfilato nei giorni scorsi a Cortina d’Ampezzo, un modello capace di trasformarsi da crossover in pick-up. Come? È sufficiente premere un tasto e la magia si concretizza.

Non sfugge la mancanza del volante e della pedaliera che fuoriescono quando si vuole guidare. Viene proposta dopo Roadster Skyphere e Space Urbansphere. A firmarla Gael Buzyn ed il suo team insieme a Marc Lichte, capo dello Stile, con il suo team di Malibù. Dentro l’abitacolo soluzioni in vetro, volante a scomparsa, occhiali a 3D ed intelligenza artificiale. Misura in lunghezza 4,98 metri, 2,07 m in larghezza  e 1,60 m in altezza, passo di 2,97 metri, cerchi da 22 pollici, gomme 285/55.

L’angolo di avvicinamento, importante per la guida in fuoristrada è di 18,9°, l’angolo di uscita di 28,1°, autonomia elettrica intorno ai 600 km, trazione integrale Quattro basata su due propulsori elettrici con complessivi 442 cv. Driver e ospiti a bordo possono gestire la climatizzazione, scegliere la musica. Scendendo in dettaglio i fari di questa concept sono stati sperimentati a Le Mans.

A fare da scenario a questa presentazione le Dolomiti, la musica di Tom Walker. Il lunotto si apre e scivola sul tetto mentre la sezione inferiore del portellone si abbatte trasformando il retro in un pianale di carico dove possono essere ospitate bici, surf, sci ed altre diavolerie sportive.

A sentire Longo questa novità Audi è un laboratorio reale di guida autonoma di livello 4 su 5. Nel 2022 Audi in Europa si è piazzata al sesto posto con 614.545 unità vendute preceduta da Volkswagen, Toyota, Bmw, Mercedes e Peugeot. In Italia Audi ha venduto 55.795 vetture (la più richiesta la Q3).

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