I giovani cambiano il concetto di mobilità e pongono le basi per una rivoluzione nel settore automotive

Per la Generazione Z l’auto resta centrale, con un utilizzo molto frequente, ma i giovani sono più aperti all’utilizzo di formule di trasporto alternative. Rispetto alle altre generazioni preferiscono i servizi di trasporto pubblico e la micro-mobilità, pretendono un livello di connettività senza interruzioni per qualsiasi tipo di trasporto, sono particolarmente favorevoli alle auto ibride ed elettriche e sono più predisposti verso l’acquisto di auto on-line. In famiglia sono dei veri e propri “influencer”, consigliando la scelta dell’auto da acquistare.

Ogni nuova generazione porta con sé cambiamenti sotto forma di valori, comportamenti, interazioni, visione. Ma dalla Gen Z, una generazione di grande rottura rispetto alle precedenti, ci si aspettano trasformazioni forse mai viste. Nascono nativi digitali, studiano e leggono online, sono molto creativi, flessibili e multitasking, e sono così vicini ai temi ambientali ed etici da fare della sostenibilità il loro stesso stile di vita. Ora la Gen Z sta crescendo e inizia ad affacciarsi al mercato dell’auto. Ed è per questo che AutoScout24, grande marketplace automotive online pan-europeo, insieme a Quintegia, ha realizzato una ricerca per individuare i trend sulla mobilità delineati attraverso gli occhi di questa promettente Gen Z, con un confronto rispetto alle altre fasce d’età. Approfondire il punto di vista di giovani interessati più all’autenticità e ai valori dei brand piuttosto che al marchio in sé diventa fondamentale per capire in anticipo quello che accadrà nei prossimi anni.

Partiamo proprio dal concetto di mobilità, per loro sicuramente più ampio e diversificato rispetto alle altre fasce d’età. L’auto è sicuramente importante ma i giovani sono più aperti all’utilizzo di formule alternative.

Per i propri spostamenti, infatti, quasi otto su dieci (77%) usano abitualmente il trasporto pubblico (vs 50% altre generazioni), amano i servizi di micro-mobilità (61% vs 38%) e sono più propensi al car sharing (27% vs 14%). Sono quindi più abituati ad avere una scelta e un livello di connettività senza interruzioni, caratteristica per loro fondamentale per qualsiasi tipo di trasporto. Quello che non cambia rispetto ai “senior” è la centralità dell’auto, considerata molto o abbastanza importante dal 72% del campione. La Gen Z usa l’auto di proprietà o di famiglia tutti i giorni (60%) o almeno 3/4 giorni a settimana (22%), e molti sono interessati al mondo dell’auto. Ma nonostante oggi i più giovani hanno un impatto sulle vendite basso, all’interno del nucleo familiare sono invece dei veri e propri “influencer”, con il 55% di loro che partecipa attivamente nella scelta dell’auto da acquistare.

E sul fronte della sostenibilità? Questo è “il tema” che connota questa generazione, considerato molto importante per due terzi dei giovani (vs 58% altre generazioni). Un’attenzione che si riflette nella propensione all’acquisto di veicoli ibridi plug-in ed elettrici. Quando acquisteranno un’auto, il 73% probabilmente o sicuramente prenderà in considerazione un’auto ibrida plug-in (vs il 55% altre generazioni) e due terzi del campione una elettrica (vs 45%). Sui motivi della scelta, indicano il rispetto dell’ambiente (55%) e perché rappresenta il futuro (38%).

A livello generale, in ogni fase, dalla raccolta delle informazioni sino all’acquisto, emerge l’anima digitale di questa generazione. I giovani utilizzano maggiormente il web per raccogliere informazioni (73% vs 55% altre generazioni) o comparare i prezzi (53% vs 36%), e sono più propensi (84%) ad abbandonare l’acquisto nel caso di un’esperienza digitale lenta, poco fluida, di scarsa qualità.

Nell’acquisto di un’auto, la concessionaria ufficiale si conferma sempre la prima scelta (49%), un dato di 12 punti percentuali inferiore rispetto alle altre generazioni. Al contrario, tra i canali di vendita preferiti crescono i siti delle concessionarie (37% vs 23% altre generazioni), i portali ufficiali delle case automobilistiche (37% vs 23%) e i marketplace (36% vs 21%).

E sul fronte della vendita di auto online? È sicuramente una generazione molto più predisposta: il 77% reputa l’online molto o abbastanza interessante, contro solo il 48% delle altre fasce d’età.

L’interesse verso questo tipo di acquisti, inversamente proporzionale all’età, è mosso, in un primo momento, dalla comodità di poter gestire tutto senza vincoli di tempo e luogo (48%), e in un secondo momento dalla semplicità e velocità (35%) e dalla possibilità di trovare l’auto di interesse senza dubbi sull’offerta (32%).

Tutti questi fattori analizzati dalla ricerca di AutoScout24, dal digitale alla sostenibilità, devono quindi essere attentamente valutati dai dealer e dalle case automobilistiche se vogliono essere coerenti con una domanda che molto probabilmente nei prossimi anni sarà diversa da quella di oggi.

Ma i dealer di oggi sono in linea con le aspettative dei giovanissimi? Se da un lato le concessionarie pensano di non essere adatte, dall’altro la percezione dei ragazzi su di loro è invece tendenzialmente positiva (74%), sebbene solo il 15% li giudica molto idonei. Sicuramente c’è tanto da fare, e il primo passo da fare sarà quello di individuare i motivi per cui le concessionarie non rispondono ai loro requisiti. Al primo posto troviamo una formula di acquisto poco adatta (per il 47%), seguita dai processi di acquisto complessi (36%) e dagli strumenti digitali poco utilizzati (25%).

Cosa potrebbero fare i dealer per essere più attrattivi nei confronti della Gen Z? Ci sono diverse soluzioni: la prima in assoluto riguarda la proposta di offerte dedicate (per il 63%), seguita dall’assunzione di venditori giovani (33%) e dall’esperienza interattiva (30%) come la realtà aumentata o i configuratori virtuali.

E poi è necessario andare oltre i canali di contatto tradizionali, utilizzando come modalità di relazione i social network (50%), gli eventi dedicati ai giovani (33%) e gli influencer (25%). Anche la concessionaria, che resta un canale di acquisto importante nel loro immaginario ma percepita come realtà da valorizzare e innovare, deve cambiare pelle. Non più solo un punto vendita, ma anche un luogo in cui vivere appieno l’esperienza della marca con i suoi valori, l’ambiente e l’immagine del marchio.

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