Il motore a scoppio? L’ha inventato un prete

L’Ospite di Autologia: Marco Belletti, giornalista

Davvero uno strano destino quello di Nicolò Barsanti, più conosciuto come padre Eugenio, nome che si diede nel 1844, appena 23enne, dopo aver preso i voti.

Strano e un po’ ingrato, perché se tutti gli addetti ai lavori nel mondo automotive conoscono August Otto, Karl Benz e Rudolph Diesel – considerati tra i principali artefici della nascita e del successo dell’automobile – di padre Eugenio Barsanti sono molti di meno a conoscerne l’esistenza. Eppure è lui che, primo al mondo, ha dato vita all’invenzione che forse ha maggiormente contribuito al trionfo dell’automobile: il motore a scoppio.

Da 21 anni il Comune di Pietrasanta (nella città metropolitana di Lucca) ricorda il geniale concittadino – Barsanti vi era nato il 12 ottobre 1821 – con un premio a lui intitolato, assegnato ad autorevoli interpreti del progresso tecnologico: scienziati, ingegneri, premi Nobel e campioni olimpici…

Nel duecentesimo anniversario della nascita, Barsanti è stato festeggiato con un annullo filatelico e un convegno che si è svolto al MAUTO di Torino, uno dei musei più importanti al mondo dedicati all’automobile.

Al meeting, moderato dalla direttrice del museo Mariella Mengozzi, erano presenti il sindaco di Pietrasanta Alberto Giovannetti e alcuni protagonisti del passato e del presente del settore Automotive. Stefano Jacoponi (ex direttore tecnico di Fiat Auto ora coordinatore del Comitato tecnico-scientifico del premio Barsanti), Davide Lorenzone del MAUTO e Lorenzo Morello dell’ASI hanno parlato di come è nato e si è sviluppato il motore a scoppio, soppiantando nei primi decenni del Novecento i concorrenti a vapore ed elettrico. Roberto Di Stefano (amministratore delegato di eSolutions Free2move) e Camillo Mazza (General Manager Bosch Italy) hanno invece affrontato il tema del futuro, raccontando la direzione che sta prendendo la nuova mobilità, sempre più elettrica, e la nuove tecnologie, sempre più connesse.

Risale al 1841, quando insegna matematica e fisica, la prima intuizione di Barsanti sul motore a scoppio. Verificando con i suoi studenti l’esplosione di una miscela incendiaria di aria e idrogeno gli viene l’idea di sfruttare l’espansione rapida del gas per sollevare un pistone. Negli anni successivi, diventato docente di fisica e idraulica all’università di Firenze, Barsanti sviluppa la sua idea e il 5 giugno 1853 – insieme con l’ingegnere idraulico Felice Matteucci, fidato collaboratore – presenta la sua invenzione all’Accademia dei Georgofili di Firenze, l’anno dopo la brevetta in Inghilterra e in seguito nel Regno di Sardegna, in Francia, Austria, Belgio e altri Paesi. Purtroppo la frammentazione politica della nostra penisola e la mancanza di una nazione forte in grado di offrire garanzie per la tutela internazionale del brevetto di Barsanti, fa sì che i motori del tutto simili inventati da Lenoir e Otto siano a loro volta brevettati e diventino molto più conosciuti in Europa.

Barsanti e Matteucci costruiscono un nuovo propulsore a due cilindri da 5 cavalli di potenza nel 1856 e due anni dopo un esemplare a due pistoni contrapposti. Nel 1860, durante l’Esposizione Nazionale di Firenze delle Arti e delle Industrie, viene messo in moto un modello del motore Barsanti-Matteucci.

I due inventori a questo punto sono certi che il loro propulsore è pronto per il mercato e decidono di affidare la produzione industriale di una versione da 4 cavalli a una società belga. Ma quando ormai il successo commerciale sembra imminente, padre Eugenio Barsanti muore improvvisamente a soli 42 anni per una febbre tifoide.

Rimasto solo, Matteucci non è in grado di gestire la produzione del motore e la tutela dei brevetti. Solo nel 1877, in seguito all’attribuzione dell’invenzione del motore a scoppio a Nikolaus August Otto, cerca di rivendicarla a sé e a Barsanti. Nonostante i brevetti a suo tempo depositati e il disegno di Otto del tutto simile al loro motore, non riesce a ottenere quanto desiderato.

Dimenticato per lunghi anni, anche grazie al premio a lui intitolato Barsanti è stato riconosciuto scienziato geniale e inventore intuitivo, che ha saputo dare vita a quello che sarebbe diventato uno dei prodotti tecnologici realizzati dall’umanità più diffusi al mondo, in grado di contribuire fattivamente allo sviluppo del pianeta.

1 commento
  1. renato ronco
    renato ronco dice:

    Quante storie che dovrebbero premiare i nostri geniali personaggi sono purtroppo poco conosciute!

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