Il Qatar si prende anche il Salone di Ginevra

Il Salone Internazionale di Ginevra (GIMS) nel 2023 si terrà esclusivamente a Doha, in Qatar. Così si legge in una nota diffusa in cui le Comité permanent du Salon international de l’automobile de Genève ha annunciato con rammarico che la manifestazione pianificata a Ginevra per il Febbraio 2023 non avrà luogo.

Ma come? Dopo i Mondiali di calcio, il Qatar si porta via anche una delle più prestigiose manifestazioni espositive che da sempre ha aperto la stagione europea dei grandi eventi internazionali dedicati all’auto. In realtà, con lo Stato del Golfo Persico era stato raggiunto un accordo lo scorso anno, annunciando l’intesa con la Qatar Tourism, il cui presidente, Akbar Al Baker, che è anche Ceo della compagnia aerea di bandiera, la Qatar Airways, per un evento a Doha, la capitale del paese.

Dunque il Salone dell’auto di Ginevra si svolgerà per la prima volta dopo la pandemia, in Qatar. La Fondazione GIMS (Geneva International Motor Show) che organizza la rassegna e che ne detiene i diritti, dopo aver ufficializzato l’annullamento ha confermato il debutto a Doha, in novembre. La manifestazione si svolgerà presso il Doha Exhibition and Convention Center (DECC) e diverse altre sedi decentralizzate.

Un annuncio che suona come un “addio” per un evento giunto al suo quarto annullamento consecutivo, incluso quello rocambolesco del 2020, quando gli organizzatori decisero di bloccare il tutto causa pandemia, proprio alla vigilia dell’inaugurazione. Inutile analizzare i motivi di questa scelta, che sono tanti e che confermano quanto già avvenuto per Francoforte, oltre alle difficoltà di Parigi e persino di Detroit. Non possiamo fare a meno però di aprire l’album dei ricordi per quello che fu il primo Salone Internazionale dell’automobile cui il sottoscritto prese professionalmente parte, non più come semplice visitatore.

Un evento che sancì il mio personale debutto internazionale nell’Ufficio Stampa Lancia Prodotto, come collaboratore del compianto Tom Pleterski, all’epoca Responsabile dei rapporti con la stampa estera. Era il 1992 e fu l’anno della svolta: dopo alcuni anni trascorsi nel mondo dei rally, a “giocare con le automobili da corsa” – come spesso mi ricordava qualche collega – era arrivato il momento di “fare sul serio”, o quasi. Anche perché l’impatto fu entusiasmante. Dapprima un comodo viaggio in automobile (tanto guidava sempre il capo) con doverosa tappa in un noto ristorante di Entreves per accontentare qualche ospite illustre prima di imboccare il tunnel del Monte Bianco, e poi le serate trascorse sulla barca ormeggiata lungo lago, appositamente noleggiata dalla Fiat, dove tra un piatto e l’altro e un buon bicchiere di vino si potevano incontrare giornalisti di tutto il mondo.

Al di là di queste “distrazioni” pur sempre professionali per chi svolgeva attività di pubbliche relazioni, il Salone di Ginevra ha sempre rappresentato per chi scrive una splendida occasione di arricchimento professionale. In uno spazio abbastanza ridotto (quindi meno faticoso) rispetto ad altre manifestazioni espositive, come per esempio Francoforte, c’era l’opportunità di confrontarsi con i colleghi delle altre case costruttrici, di imparare e studiare i prodotti, di tessere relazioni con i colleghi giornalisti, che poi si sono protratte negli anni sino a diventare rapporti di amicizia. Era soprattutto l’inizio ufficiale della stagione, per dirla in termini sportivi, il momento in cui le case costruttrici, quasi sempre presenti nella loro totalità, presentavano i nuovi prodotti e le strategie per il futuro. Insomma, una vera e propria scuola per il sottoscritto che grazie al Salone di Ginevra ha imparato tante cose e che ora guarda a quei tempi con un pizzico di nostalgia ma anche con tanta riconoscenza.

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