L’Italia è ufficialmente contraria al bando delle auto con motori termici già nel 2035, intanto Stellantis taglia altri 2000 posti lavoro
L’Italia ha dichiarato ufficialmente la propria posizione contraria alla proposta di Regolamento europeo che prevedeva il bando alla produzione di auto e van con motori termici al 2035. Il Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin, ha chiarito che «…pur condividendo gli obiettivi di decarbonizzazione, l’Italia sostiene che i target ambientali vadano perseguiti attraverso una transizione economicamente sostenibile e socialmente equa, pianificata e guidata con grande attenzione, per evitare ripercussioni negative per il Paese sia sotto l’aspetto occupazionale che produttivo. L’Italia ritiene inoltre – questa la posizione espressa – che la scelta dell’elettrico non debba rappresentare, nella fase di transizione, l’unica via per arrivare a zero emissioni. Il successo delle auto elettriche dipenderà molto da come diventeranno accessibili a prezzi concorrenziali. Una razionale scelta di neutralità tecnologica a fronte di obiettivi ambientali condivisi deve consentire agli Stati membri di avvalersi di tutte le soluzioni per decarbonizzare il settore dei trasporti, tenendo conto delle diverse realtà nazionali e con una più graduale pianificazione dei tempi. L’utilizzo di carburanti rinnovabili, compatibili con i motori termici contribuirà ad una riduzione delle emissioni senza richiedere inattuabili sacrifici economici ai cittadini» ha spiegato il ministro.
Simonpaolo Buongiardino, presidente di Federmotorizzazione ha dichiarato : “Accogliamo con soddisfazione il rinvio del voto decisivo sullo stop alle auto endotermiche nel 2035. La maggioranza prima sbandierata dalla Presidenza UE sembra indebolirsi; la partita che appariva chiusa, ora non lo è più”. Dopo la grande illusione dell’ideologia “tutti in elettrico e subito” arriva un’importante pausa di riflessione sui banchi dell’Unione Europea che, finalmente – rileva Federmotorizzazione – sembra voler ascoltare le continue sollecitazioni giunte, per quanto riguarda l’Italia, dalle associazioni di categoria: tutte insieme al fianco della rappresentanza italiana in UE – Federmotorizzazione è stata precorritrice – tengono il punto su una decisione
Intanto, Stellantis prevede di tagliare fino a 2.000 posti di lavoro in Italia quest’anno per ridurre ulteriormente la sua forza lavoro a seguito della teorica accelerazione nella transizione ai veicoli elettrici. La Casa automobilistica e i sindacati locali hanno concordato le riduzioni che rappresentano circa il 4,3% della forza lavoro (47.000 dipendenti) nel Paese. La decisione segue tagli simili apportati l’anno scorso. Le uscite pianificate riguarderanno principalmente lavoratori non direttamente coinvolti nella produzione, che riceveranno benefit che includono il pensionamento anticipato e fino a due anni di stipendio per i lavoratori più anziani secondo quanto dichiarato dai sindacati e confermato dalla stessa Stellantis
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