La Ferrari torna a Le Mans

L’inaspettata notizia di Ferrari nuovamente protagonista nella classe regina di Le Mans dal 2023 ha toccato corde speciali in ciascun ferrarista: Le Mans è la storia del motorsport e Ferrari ne ha determinato il mito. Una gara logorante che conduce nell’Olimpo dei motori i campioni capaci di vincerla; piloti-eroi, cavalieri delle 4 ruote, che sfidano i propri limiti, guardando (sin troppo spesso) la morte in faccia. Va a ricrearsi un binomio straordinario, fatto di trionfi, immagini iconiche e nostalgie di un automobilismo genuino, puro e spericolato che oggi ci ha in parte abbandonato. John Elkann ha spiazzato tutti, annunciando una Hypercar del Cavallino in pista, in battaglia per la vittoria assoluta, a mezzo secolo esatto dall’ultima volta: era il 1973.

La scelta del presidente della Ferrari è tanto entusiasmante per i propri tifosi quanto logica: la riduzione del budget cap in F1 ha determinato una rivisitazione della sezione sportiva di Maranello; la decisione di lanciarsi nuovamente nell’orbita di Le Mans consente di preservare la totalità dei posti di lavoro, trasferendo parte di ingegneri, progettisti e meccanici alla lavorazione della macchina che tra 2 anni sfreccerà tra le iconiche curve francesi.

Dal giorno della morte di Sergio Marchionne, alla Ferrari è mancata una figura di riferimento, un condottiero, un uomo carismatico capace di combattere in prima persona contro le difficoltà, come un capitano di una nave pronto, coi propri marinai, ad affrontare la tempesta; un leader sempre presente in pista, determinato a metterci la faccia in qualsiasi circostanza, in grado di saper parlare al proprio popolo, facendo trasparire la propria sofferenza per i drammatici risultati, arrivando alla pancia della tifoseria, come Enzo Ferrari e Montezemolo in passato. La dirigenza Ferrari avrebbe dovuto imporsi maggiormente sui regolamenti, battere i pugni sul tavolo per il motore “illegale” 2019, forti del nome del marchio che rappresentano e dell’ascendente che vantano sul pianeta-F1. John Elkann, però, con la sua razionale moderatezza, sta parsimoniosamente ricreando un ambiente sereno, coeso, ambizioso, pronto a sbocciare a Le Mans e, soprattutto, capace di gettare le basi per poter resuscitare dalle macerie in Formula 1.

La coppia Leclerc-Sainz, line-up più giovane in Ferrari dal 1968, è la conferma di come la parola chiave a Maranello sia FUTURO, con l’augurio che possa essere raggiante. (foto: motorsport.tv)

 

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