Lancia Stratos festeggia 50 anni dalla sua prima vittoria internazionale

Cinquant’anni fa, il 25 Settembre 1973, la Lancia Stratos scriveva la prima pagina di quella che sarebbe diventata una storia memorabile.

Nel 1973 viene infatti iscritta alle competizioni, ancora tra i prototipi e guidata dalla coppia Munari-Mannucci. A settembre dello stesso anno ottiene la sua prima vittoria internazionale al Tour De France Automobile. Un successo che segue il primo trionfo, quello conquistato nell’aprile dello stesso anno nel Rally Firestone, e che sarebbe stato precursore di un percorso incredibile.

La Lancia Stratos diviene infatti una vera e propria mattatrice dei rally, inanellando una vittoria dopo l’altra: la vettura vince per 3 volte consecutive il Rally di Monte Carlo, 3 volte il Campionato Mondiale Costruttori, dal ‘74 al ‘76 e ancora 3 nell’Europeo Piloti. Grazie alla Stratos, Munari vince nel ’77 anche la Coppa FIA Piloti Rally.

E, a partire dalla stagione sportiva 1975, sfoggia i colori bianco e verde dello sponsor Alitalia con il logo tricolore della compagnia aerea, sdoppiato ed armonizzato a forma di cuneo per creare una delle livree più belle della storia del Motorsport.

La Lancia Stratos è decisamente una vettura “brutale ed efficiente”, nata appositamente per vincere e in grado di rompere gli schemi, perché così diversa dai modelli dell’epoca.

Ispirata al prototipo “Strato’s Zero” del 1970, la versione definitiva della Lancia Stratos viene presentata l’anno successivo. Tutto, in questa vettura dalla futuristica forma a cuneo, è progettato per i rally: il frontale è affilato e si armonizza con i passaruota, mentre il parabrezza inclinato ingloba il montante anteriore e prosegue nei vetri laterali. Il tetto scende verticalmente sul piccolo lunotto posteriore, che è avvolto dal grande cofano motore. Cofano e baule, costituiti da due leggeri gusci, sono comprensivi dei rispettivi parafanghi, con un’apertura ampia per un rapido intervento durante l’assistenza di gara. Sul posteriore spiccano i fari rotondi e un alettone aggressivo, mentre il motore è un sei cilindri a V della Dino 246 Ferrari.

Ma Lancia Stratos è rivoluzionaria anche negli interni, completamente centrati sul guidatore e pensati per ottenere risultati ed emozioni: due posti secchi e solo due vani per i caschi da corsa, elemento distintivo anche della versione stradale. Il cosiddetto “colour blocking” degli interni crea continui giochi di contrasti per un eclettismo tutto Lancia, attraverso l’utilizzo dei colori primari, blu, rosso e giallo.

Proprio questo fascino “di rottura” rispetto all’epoca ha consacrato il modello come icona storica anche da un altro punto di vista: quello del design. Elementi quali i fari posteriori rotondi, l’alettone aerodinamico e l’abbinamento eclettico dei colori primari nell’abitacolo, rendono la Lancia Stratos un modello dal design avveniristico e ancora oggi contemporaneo.

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