Le auto saranno come smartphone su quattro ruote

Tanto di cappello: il 66° Salone dell’auto di Francoforte fa da spartiacque tra il presente e il futuro. Per quello che si è visto, soprattutto in tema di tecnologie digitali legate alla mobilità, sembra di trovarsi al famoso «Ces» di Las Vegas, il più importante appuntamento fieristico di elettronica di consumo del mondo dove, da anni, l’auto ha un ruolo centrale.
A Francoforte, la maggior parte dei costruttori – con quelli tedeschi in prima linea – hanno presentato la visione di un futuro che già si può toccare con mano. Il 2020, anno di svolta secondo il presidente di Volkswagen Group, Martin Winterkorn, è praticamente domani. Due le linee guida che il colosso di Wolfsburg seguirà: mobilità elettrica e guida autonoma. Per il 2020 tutto deve essere pronto, a colpi di miliardi. E tanti miliardi. Impressionanti le anteprime presentate alla classica «Volkswagen Night», l’anteprima delle novità di tutti i 12 marchi che ogni anno vengono anticipate ai media.
Le tecnologie sull’elettrico del gruppo sono rivoluzionarie. Sia la Porsche Mission E, bolide tenuto segreto fino all’ultimo, sia l’Audi e-tron concept, possono percorrere 500 chilometri con una carica. La distanza tra Francoforte e Berlino. Questi concept saranno disponibili già nel 2018. In Germania, come ricordato dal membro del board di Audi Grup, Luca De Meo, si sta lavorando affinché vengano poste, lungo la rete stradale, 400 stazioni di ricarica veloce affinché si possa viaggiare su un’auto elettrica senza patemi d’animo.
Succedesse anche in Italia… (che fine ha fatto l’accordo tra Eni e Enel che andava in questa direzione?), per non parlare della necessità di standardizzare i sistemi di ricarica in tutta Europa, anche qui platealmente disunita.
Elettrificazione e connettività, dunque: attorno a questi input ruoterà il mondo dell’auto, anche se si è ancora lontani dal 100%, nel futuro prossimo. È la lezione che arriva da Francoforte, anche se per guida autonoma si parla soprattutto dell’auto che trova il parcheggio da sola, della possibilità di far partire una chiamata di emergenza automatica, della condivisione delle informazioni sul traffico o il controllo del veicolo da remoto.
Intanto, giganti come Apple, Google o Microsoft sono entrati con ingenti investimenti in questo business. Tutti nuovi, potenti e facoltosi protagonisti contro cui, o insieme ai quali, i costruttori si dovranno misurare. E sarà interessante assistere anche al travaso di esperti da un settore all’altro, uno scambio di know how che è già iniziato. «Le auto saranno come smartphone su quattro ruote», ha profetizzato Winterkorn.
E qui si innesta un altro argomento chiave: quello della passione: l’ultra-tecnologica Porsche Mission E, a esempio, dovrebbe perdere uno dei punti di forza di questi modelli: il magico e inconfondibile sound. I sondaggi direbbero che, a chi è interessato a questo tipo di auto ultra hi-tech, starebbe anche bene.
Una visione che stona, invece, in casa Ferrari e Alfa Romeo, dove le novità del Salone, 488 Spider e Giulia (nel caso la top di gamma «Quadrifoglio») puntano proprio su guida, emozione, sound e passione. Amedeo Felisa, amministratore delegato di Ferrari, su questo non transige: «Per noi il rombo è fondamentale».
Sarà il mercato a dare il suo verdetto. Chissà chi avrà ragione.

1 commento
  1. Kade
    Kade dice:

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