“LISTA CHIUSA” per i veicoli storici? Un errore!

Nel mondo del motorismo storico il tema tiene banco da anni. Stiamo parlando della questione “lista chiusa”, sulla quale due grandi enti come l’Automobile Club d’Italia e l’Automotoclub Storico Italiano hanno idee completamente opposte. La questione emerge periodicamente, con un “dietro alle quinte” dove c’è anche l’enorme posta in gioco: quello della tutela del motorismo storico, campo nel quale l’ACI tenta da anni di dire la sua con l’istituzione di ACI Storico, la sezione dedicata alle vetture storiche ora in mano all’Automotoclub Storico Italiano e ai registri di marca ufficiali (come stabilito dall’Art. 60 del Codice della Strada).

Una “torta” consistente: basta pensare che l’ASI incassa ogni anno qualcosa come 8,1 milioni di euro (solo con le tessere degli associati, che attualmente sono 180.000). A questa cifra vanno aggiunte le cifre derivanti dal rilascio di documenti quali il Certificato di rilevanza Storica (necessario per poter poi “trascrivere” sul libretto la storicità della vettura) e altri necessari per la reimmatricolazione delle vetture o, per i collezionisti che intendono avere un’ulteriore attestazione dell’originalità della vettura il Certificato d’Identità (grazie al quale si ottiene la famosa targa ovale da apporre sulla vettura).

Negli ultimi tempi la querelle tra i due enti è di nuovo tornata in auge in seguito alla volontà del comune di Roma di non permettere l’accesso al perimetro di Roma (confine stabilito con quello del grande raccordo anulare) alle vetture più inquinanti, categoria nella quale sono incluse anche quelle con il CRS. L’opinione del Presidente Angelo Sticchi Damiani è netta, : “Bisogna salvaguardare la qualità e non la quantità, distinguendo tra auto storiche e auto vecchie. Nel centro di Roma dovrebbero accedere solo quei modelli che rappresentano un’indiscutibile testimonianza dell’industria dell’automobile nel tempo.

Proprio per perseguire tale principio, ACI Storico, in collaborazione con alcuni Club di marca, esperti e giornalisti specializzati del settore, ha redatto una ‘’Lista di Salvaguardia’’ per definire quei modelli di auto che per rarità, caratteristiche tecnologiche, design ed innovazione posseggono le qualità per essere considerate di interesse storico e collezionistico”. Considerazione che il presidente dell’ACI scrive in una sua lettera, aggiungendo che: “Proprio per perseguire tale principio, circa cinque anni fa, ACI Storico in collaborazione con alcuni Club di marca, esperti e giornalisti specializzati del settore, ha redatto una ‘’Lista di Salvaguardia’’ per definire quei modelli di auto che per rarità (individuata con certezza dal numero di veicoli ancora iscritti al Pra), caratteristiche tecnologiche, design ed innovazione posseggono le qualità per essere considerate di interesse storico e collezionistico. Tale Lista viene aggiornata ogni anno”.

Opinione forte, che però secondo il mio parere è eccessivamente tecnica. Non tiene infatti conto del “cuore” degli appassionati e dei loro gusti personali. Ogni collezionista (anche se possiede una sola vettura) ha diritto di poter “storicizzare” e tutelare qualsiasi genere di vettura (e qualunque sua versione) perché non solo ognuna di esse ha le sue peculiarità, ma anche perché non è raro che essa rappresenti un pezzo importante del vissuto della sua famiglia (perché magari la vettura era della madre o del nonno). Forzare e imporre una lista di salvaguardia vorrebbe dire privare queste persone di conservare a costi ridotti (bollo e assicurazione sono inferiori se si ha il CRS “trascritto a libretto” e, per tante assicurazioni, l’iscrizione annuale all’ASI permette di accedere a una tariffa ridotta). Qualche esempio? Nella parte dedicata alla Lancia manca per esempio la Prisma 1.6 (vettura che ha avuto mio padre). Non andando a cercare nei ricordi di famiglia basta vedere la parte dedicata all’Autobianchi, dove mancano quasi tutte le versioni speciali della Y10 (quando aveva ancora questo marchio).

Ma attenzione! Questo non vuol dire che la soluzione dell’ASI è priva di problemi. Diciamo che è migliorabile perché, come evidenzieremo in un altro articolo, ci sono dei punti da migliorare anche in questa soluzione. Nel frattempo, per completezza d’informazione, ecco la lista di salvaguardia stilata dall’ACI: www.clubacistorico.it/lista-di-salvaguardia/autoveicoli.html

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