Marcello Gandini, il genio nascosto in mostra al Mauto

“Quello di cui ama parlare è ciò che non è ancora riuscito a creare, dell’oggi e del domani”. Questo è lo spirito della mostra “ Marcello Gandini. Genio Nascosto”, che viene ospitata dal 24 gennaio al 26 maggio al Mauto, il Museo Nazionale dell’Automobile di Torino. Un omaggio a uno dei più grandi maestri italiani del car design, che ha fatto dell’understatement la sua filosofia di vita. Eppure, la mostra evidenzia come Gandini, torinese classe 1938, sia il più rivoluzionario della storia del design automobilistico. E’ lui il genio nascosto che suo malgrado ha accettato di mettersi sotto i riflettori di questa fantastica mostra che ne ripercorre la carriera. Sin da bambino, quando all’età di cinque anni ricevette in regalo un modellino di una macchina cabriolet realizzata a Norimberga prima della guerra e una scatola di Meccano. Un ritratto ampio e il più possibile somigliante dell’ideatore delle auto da sogno, quello delle utilitarie, delle berline, delle motociclette e degli elicotteri. Persino quello delle fabbriche, dei nuovi modi di produrre, dei brevetti segreti. Ma soprattutto un ritratto del progettista  che sin da ragazzino non si limitava a disegnare le sue prime creazioni ma  le costruiva, consapevole che la vera bellezza fosse in quella parte non immediatamente visibile ( appunto nascosta) di un veicolo, vale a dire la meccanica, primo vero amore di Gandini.

In un percorso creativo tutto da scoprire, accanto alle vetture più note, soprattutto sportive, firmate dallo stilista durante la sua permanenza alla Bertone, sono presentati altri veicoli in cui il suo contributo, ingegneristico ed estetico insieme, è stato fortemente innovativo. La mostra, curata da Giosuè Boetto Cohen è articolata in due parti: la prima, ricca di documenti originali, oggetti e filmati, presenta la storia e la produzione di Gandini. Mike Robinson – direttore dello Stile Bertone negli anni più recenti – vi ha contribuito con concetti e illustrazioni. La seconda parte del percorso è una parata di stelle, con tutte le show car più famose ed alcuni veicoli inconsueti. Protagonista è la Stratos Zero presentata al Salone di Torino del 1970, giunta al MAUTO da una collezione privata americana. Ma eccezionale è anche la presenza dei prototipi Lamborghini Marzal (in prestito dalla Svizzera), Alfa Romeo Montreal 1967 e Alfa Romeo Carabo (entrambi dal Museo Storico di Arese). Accanto alle  one-off e di studio provenienti dalla ex Collezione Bertone e oggi di proprietà ASI, vetture memorabili come la Maserati Khamsin, una delle più conosciute auto del Tridente, e la Lancia Stratos HF stradale, autentico mito dell’automobilismo sportivo.

Accanto a queste auto da sogno, ancora oggi affascinanti nel loro aspetto da fantascienza,  ci sono vetture meno celebrate di altre, frutto di progetti dai contenuti estremamente innovativi a cui Marcello Gandini tiene molto. Ecco allora la Innocenti Mini 90/120 del 1974,  quasi un sacrilegio in quel tempo dominato dalla Mini Minor, o la Renault Supercinque e la Citroen Bx, city car pensate per essere affidabili e funzionali e che hanno avuto un successo planetario. E ancora, la Moto Guzzi V7 e il ciclomotore Lambretta Lui, disegnati sempre da Bertone, e il più recente elicottero CH7 Angel.

Per non parlare poi della sezione della mostra che porta il titolo di «Cambiare l’auto per cambiare la fabbrica», in cui si spiega come Gandini già  negli anni ’80 cominciò a studiare un modo di costruire nuovo, in grado di ridurre drasticamente il numero dei pezzi, rompendo la regola della scocca finita da riempire, senza aver più bisogno di una catena lunga e rettilinea, ma di un numero limitato di stazioni di assemblaggio.

La mostra del Mauto, insomma, è il racconto di un uomo e della sua opera, di come ha sovvertito l’architettura dell’auto, imponendosi come uno dei più grandi e rivoluzionari protagonisti del car design mondiale degli ultimi sessant’anni, influenzandone fortemente il futuro.

“Marcello Gandini, Genio Nascosto” è il terzo capitolo di una serie di grandi mostre che il Museo Nazionale dell’Automobile ha dedicato ai più noti e innovativi car designer del XX secolo. Un progetto volto a indagare le loro esperienze personali e professionali e i contesti nei quali sono nate e sviluppate le idee che li hanno resi famosi nel mondo.

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