Meno male che la Jeep c’è

È passato un mese e mezzo dalla scomparsa di Sergio Marchionne e gli occhi di molti analisti sono stati puntati sul mercato statunitense per capire come il mercato avrebbe reagito alla scomparsa dell’uomo che da noi ha salvato il Gruppo Fiat da morte certa, ma che soprattutto di là dell’oceano ha salvato, anche lì da morte certa, il Gruppo Chrysler.
C’era molta apprensione, va detto, ma almeno in agosto la più piccola delle leggendarie “big three” è quella che ha performato meglio con una crescita del 10% contro il 4,1% della Ford e addirittura il -13,3% della General Motors.
Come sia potuto succedere è presto detto: perché la Jeep, marchio su cui Marchionne aveva scommesso tutto, ha ottenuta da sola uno strepitoso +20%, grazie soprattutto alla nuova Wrangler e alla Compass, e ancor meglio ha fatto RAM con un +27%. Due crescite che da sole tengono in piedi tutto il Gruppo FCA negli States dove il raddoppio delle vendite Alfa Romeo (tutto merito della Stelvio) incide comunque pochissimo perché si tratta di numeri nel totale molto marginali.
Per Michael Manley, il successore di Marchionne, si tratta di dati che portano un po’ di serenità stante la grande preoccupazione che aleggia su FCA dopo la scomparsa del suo uomo guida, e che leniscono un po’ le ferite che vengono dall’Europa dove la scarsità di modelli nuovi rallenta le vendite (Jeep esclusa, va da sé). Peraltro entro fine mese dovrebbe arrivare il nome dell’erede di Altavilla alla guida dell’EMEA (l’area che comprende i mercati di Europa, Middle East e Africa) dove se non altro dovrebbe arrivare un italiano con il toto-nomi oramai ristretto alla triade Pietro Gorlier- Daniele Chiari- Gianluca Italia, con Gorlier, attuale CEO di Magneti Marelli, nel ruolo di favorito dopo che si sarà concretizzata la vendita proprio della Magneti Marelli per portare in cassa tanti soldi freschi da far fruttare al meglio. E di quanti denari servano per rilanciare i brand nazionali Dio solo lo sa. (quattroruote.it)

 

1 commento
  1. Paolo
    Paolo dice:

    Questi numeri di certo dal punto di vista morale significano tanto. Inoltre tranquillizzano l’animo di Manley e consolidano le grandi capacità del buon Marchionne, scomparso forse troppo presto.

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