Officine Abarth

Era l’inizio dei favolosi (come era solito dire Gianni Minà) Anni 60, quando i miei occhi brillarono davanti alla prima auto della mia famiglia.
Con la Fiat 500, papà, mamma, nonna e io andavamo fuori porta, la domenica a pranzo, un po’ sul tardi rispetto al tradizionale mezzogiorno dei piemontesi, (massimo la mezza neh…!!!) perché tutti i miei lavoravano anche la domenica mattina.
Una 500 targata finale 007 (è facile intuire che nella mia fantasia di bambino diventò presto l’auto del famoso agente segreto…), diventata l’inizio di una storia d’amore con il mondo dei motori.
Alla 500 di papà, e in particolare alla mia prima 500 di proprietà, nel 1975 circa, di seconda mano, gialla e soprattutto molto peperina perché ci aveva messo le mani un abile meccanico dell’Abarth, ho ripensato mentre guardavo la signora Carla Abarth pigiare il maxi bottone che inaugurava ufficialmente l’apertura delle (Officine) Abarth Classiche all’interno del sito Fiat di via Plava, nel complesso industriale di Mirafiori che ha contribuito a scrivere pagine importanti della storia d’Italia.
In quel momento, risuonavano ancora nell’aria le fresche e solari parole di Roberto Giolito, quel concetto accompagnato da sorridente passione di “…ritrovare il passato per costruire il futuro”, che dava un senso a tutta la serata.
Circa 900 metri quadri, luccicanti ed eleganti come un atelier di altissima moda per signore e signori molto fini, d’altri tempi, dove potranno ritrovare linfa vitale le vecchie Abarth.
Un luogo dove verrà recuperata la storia e i modelli del brand dello Scorpione di almeno vent’anni di vita potranno ritrovare linfa, tornare a pieno regime sulle strade con l’orgoglio di un tempo e per raccontare il valore di un brand che è stato e sarà ancora eccellenza italiana.
“Nelle nostre Officine si potranno trovare ricambi originali e riprodotti a marchio Abarth, una garanzia assoluta per i nostri clienti più fedeli” ha spiegato Giolito, la prestigiosa matita che ha dato avvio al nuovo Centro Stile Fiat, ha disegnato la 500 e ora è responsabile Heritage di FCA.
Con la scenografica apertura di un maxi portone, e l’ingresso di un rombante pezzo storico tra gli applausi di collezionisti, appassionati e giornalisti, è cominciata una nuova storia, il… futuro del glorioso passato dello Scorpione.
All’interno delle Officine Abarth, dove brillano le stradali e le sportive di oggi, nasce dunque l’atelier di alta qualità automobilistica: chi ci lavora sa di appartenere a un “corpo” speciale di tecnici portatori di una cultura elevata.
Giolito infatti ha parlato anche e soprattutto di come è avanzato il progetto, della digitalizzazione di tutti gli archivi, delle documentazioni, persino dei disegni, di come sia stato recuperato quel “pozzo di sapere” creato da Carlo Abarth dalla fondazione, nel novembre 1949, fino al passaggio al Gruppo Fiat nel 1971. Una biblioteca in un atelier dove appassionati e proprietari di vecchie Abarth potranno ritrovare componenti meccanici (motore, cambio, scarico e sospensioni) che non sfuggono alla certificazione di autenticità. Un centro di vera eccellenza all’italiana dove tutto profuma di storia e leggenda.
Commossa, ma raggiante la signora Annaliese Abarth, madrina della storica serata: “Sono molto felice di vedere qui la volontà di sviluppare e preservare la qualità di un marchio che fa parte della storia di questo Paese”.
Non manca, infine, la storia di Abarth, scritta di pugno da uno dei protagonisti, Sergio Seccatore: ”Abarth: the Scorpion’s tale”. sono i tre volumi realizzati dal Registro Fiat Italiano.
E che la storia insegni e continui!

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