Prendi un’auto a noleggio? Fai tesoro dell’esperienza di chi ti ha preceduto

Durante il periodo estivo, come molte altre cose legate all’industria del turismo, i dati delle auto prese a noleggio aumentano notevolmente e con essi, per la legge dei grandi numeri, anche le lamentele che i clienti muovono contro le società di autonoleggio.

HAPPY-CAR, il sito web comparatore di prezzi per l’autonoleggio, ha incrociato i dati di tutti i suoi partner sparsi per l’Europa relativi al periodo tra Maggio e Agosto 2017 e ha sviluppato una fotografia dei reclami su tutto il territorio italiano, dando un occhio anche all’intera situazione continentale.

Raccogliendo tutte le lamentele che sono state fatte dai clienti, si possono scoprire cose interessanti sulle abitudini di chi noleggia auto con una certa regolarità rispetto a chi ha scelto una vacanza differente e non è aiutato a gestire questo tipo di transazioni che spesso richiedono più passaggi (e che non sempre sono chiarissimi).

Infatti, si scopre che per il 27% di chi ha inoltrato un reclamo, lo ha fatto poiché non è stato possibile utilizzare una carta di credito intestata al conducente. Questo succede perché a volte il cliente non ne è in possesso o non la vuole utilizzare.  Altre volte perché l’intestatario della carta non è lo stesso che ha effettuato la prenotazione. Tuttavia, disporre di una carta di credito che sia intestata al conducente, è un requisito necessario e obbligatorio per qualunque tipo di noleggio che tutte le compagnie impongono ai clienti, questo tipo di operazione è infatti una garanzia per la compagnia che deve essere in grado di prelevare e restituire la cauzione sul veicolo noleggiato.

Depositi cauzionali troppo elevati Proprio la cauzione rappresenta un problema per i clienti italiani che hanno mosso una lamentela verso una compagnia di autonoleggio. Il deposito cauzionale a volte è un grosso ostacolo, certamente il 12% del campione di studio pensa che la somma richiesta sia troppo elevata. Questo crea quindi dei problemi non da poco ai clienti che spesso non dispongono di una cifra cosi alta sulla carta di credito. Altre volte invece, sono presenti dei limiti di prelievo che rientrano nelle varie misure di sicurezza prese dalle banche; Il cliente si ritrova spesso bloccato in una lunga trafila per contattare la banca in modo da chiedere un’eccezione al limite di prelievo.

Il terzo grande motivo che crea problemi ai clienti italiani, sono le tasse di servizio. L’11% dei reclami è dovuto al fatto che queste tasse sono spesso poco segnalate nei contratti o troppo generiche. Innescare un equivoco è cosi fin troppo semplice e il cliente si sente raggirato. Le tasse di servizio sono molte: si intende l’utilizzo dello spazio aeroportuale quando la filiale si trova dentro un terminal, oppure le eventuali multe prese durante l’utilizzo dell’auto o il carburante.

Proprio su quest’ultimo HAPPY-CAR consiglia di concordare con la filiale locale la politica full-full, ovvero si ritira il veicolo con il pieno di benzina e si restituisce il veicolo con in pieno in modo da evitare qualsiasi fraintendimento.

Con percentuali minori, i reclami si concentrano poi sul numero di assicurazioni opzionali che i clienti a volte si ritrovano a dover stipulare (8% delle lamentele). Spesso costretti a dover pagare un’assicurazione aggiuntiva al momento del ritiro, questo punto collega all’altra ragione per cui è stato scritto un reclamo: ovvero il comportamento degli impiegati nelle varie filiali locali. Nei moduli, si riscontra purtroppo la scarsa professionalità dei dipendenti o addirittura chiari tentativi di raggiro. Per fortuna si tratta soltanto del 5% dei casi presi in esame.

E nel resto d’Europa? Se si amplia lo sguardo sul resto d’Europa, la situazione non cambia molto: il problema principale per spagnoli, francesi, tedeschi e olandesi è sempre quello di non disporre di una carta di credito valida. D’altro canto, tedeschi e olandesi (curiosamente la parte settentrionale del campione europeo preso in esame) hanno avuto maggiori problemi con le assicurazioni extra con percentuali rispettivamente del 23% e 21% dei reclami estivi.

Analizzando i dati più in profondità si può notare come en l’8% delle lamentele dal versante francese siano dirette verso lo stato del veicolo, non ritenuto abbastanza in ordine in quanto manutenzione o pulizia. Il 12% dei reclami olandesi invece, è stato fatto poiché la società d’autonoleggio non disponeva di una filiale direttamente nel terminal aeroportuale ed è stato quindi necessario spostarsi con uno shuttle bus verso l’auto presa a noleggio. Le lamentele tedesche invece si distinguono per il fatto che ben il 9% dei moduli presi in analisi si lamentavano dell’eccesivo tempo d’attesa per prelevare il veicolo; Un altro 7% non è stato contento di dover pagare una sovrattassa per aver restituito il veicolo fuori dagli orari d’ufficio.

reclamautonoleggio

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