Regazzoni e il sorpasso folle !

Un giorno d’inizio estate 1977 a Misano si correva un G.P. Di formula 2. Nei pressi di Fano, dove abitava la mia famiglia, Gualtiero Mei amico di lungo corso aveva organizzato una cena nella sua casa di campagna. Così presi con me Clay Regazzoni, Bruno Giacomelli e Piercarlo Ghinzani e li portai alla cena sicuro che a Gualtiero e ai suoi ospiti avrebbe fatto piacere averli a tavola.

Dopo cena, sull’aia di casa si raccontavano le reciproche esperienze di vita quando cercando Clay non riuscivo a trovarlo. Poi finalmente, girando dietro la casa lo vidi vicino alla staccionata: stava parlando con un giovane disabile il quale era arrivato lì in carrozzina. Aveva saputo che c’erano dei piloti e cercava autografi.

Clay non volle essere disturbato e stette parecchio con quel ragazzo. Anni dopo, quando nel 1980 a Long Beach Regazzoni si fece molto male, io ripensai a quell’avvenimento e ci vidi, quasi, la mano del destino.

La serata da Gualtiero Mei, però, non era finita e il bello, anzi il brutto, doveva ancora arrivare. Giacomelli, che in F.2 correva con motore Bmw, aveva una vettura bavarese in dotazione, molto potente.

Dovevamo tornare a Misano e Clay disse: “Guido io”. Bruno fece un po’ di resistenza, ma cedette e Regazzoni si mise al volante.

Ad un certo punto, prima di Pesaro, trovammo un camion con rimorchio che procedeva ondeggiando un po’. Clay non ci mise molto, lo passò sulla destra accelerando violentemente. Ci trovammo davanti all’ingresso di una galleria.

Bruno ed io chiudemmo gli occhi e Clay, rientrando sulla sinistra, passò a mezzo centimetro dal camion e un altro mezzo dal bordo della galleria. Agghiacciante. Solo Ghinzani non lo provò: dormiva come un ghiro! “Clay, vatlà pià’n tel sac”, gli gridai, ma non proprio così!!

Oggi Bruno, ricordando ancora terrorizzato l’episodio, dice: “Qualcuno, lassù, guardava e ci ha tenuto una mano sul capo. Per un vero miracolo non ci schiantammo a oltre duecento all’ora. Però, che riflessi Clay!!”.

 

1 commento
  1. Renato Ronco
    renato ronco dice:

    Non mi sorprende certamente questo aneddoto. Ho raccontatouna situazione simile in un mio pezzo su come guidano i piloti fuori dalle piste proprio su Autologia il 21 novembre 2015. Stesse emozioni, stessi attimi di terrore e stesso miracoloso esito. Ragazzoni era davvero un meastro al volante, anche se spregiudicato. E’ stato un buon motivo leggere l’episodio per ricordarlo ancora una volta con la sua simpatica allegria ed il suo coraggio al limite dell’incoscienza. Ma era Clay! Non se ce ne sarà mai un altro simile.

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