Monza contro Imola: ha senso una guerra?

La notizia odierna della dichiarata disponibilità del circuito – e della città – di Imola ad ospitare il Gran Premio d’Italia di F.1 a partire dal 2017, dopo un incontro avvenuto fra i responsabili imolesi e Bernie Ecclestone, aggiunge un aspetto di confusione e di incertezza sulle possibilità che la F.1 possa continuare a correre su una pista italiana.
Il fatto che Monza in 2 anni, pur rinnovando il suo management, non sia riuscita a trovare l’accordo con Ecclestone non gioca certo a suo favore. Ma nello stesso tempo il fatto che Imola in quattro e quattr’otto possa concludere con Ecclestone ci sembra assai difficile. A meno che non esistano a monte accordi precostituiti e segreti – come del resto lascia trasparire il comunicato imolese – ed allora tutto cambia.
Con Ecclestone protagonista non ci sarebbe da meravigliarsi: la sua abilità di giocatore su più tavoli è proverbiale. Piuttosto sembra difficile che il boss della F.1 rinunci alle sue richieste economiche… anzi: Imola non può mettere sul piatto il valore storico e quindi il prezzo richiesto sarebbe ancora più alto. E l’ACI dovrebbe ulteriormente intervenire. Allora ci si può domandare: ma il presidente dell’ACI Sticchi Damiani era al corrente delle trattative? Ed ha già dato delle garanzie economiche? Ma allora gioca anche lui su due tavoli? Tutte domande retoriche. Alle quali si aggiunge l’aspetto tecnico e spettacolare. Imola contro Monza? Monza contro Imola? Perché qui non sono in gioco le potenzialità tecniche o spettacolari di una pista contro l’altra. Ha ragione l’ing. Forghieri quando esalta il plus tecnico del circuito di Imola, ma pareggia certamente il conto Monza con il fascino della sua velocità assoluta ed il suo pubblico meraviglioso.
Il rischio è che alla fine ci rimettano entrambe le piste. Niente più F.1 in Italia e tanti saluti alla passione italiana. Da Ecclestone ce lo si può aspettare. Non si fa certo di questi scrupoli.
A meno che non si arrivi ad una soluzione sul tipo di quella già adottata in Germania: un anno a Monza ed uno ad Imola, come l’alternanza Hockeneim/Nurburgring ( ma lo scorso anno la gara tedesca poi è saltata ).Ma non basta: ci vogliono le garanzie economiche. Sticchi Damiani ha la forza politica ed economica nelle sue mani per risolvere la diatriba? I tempi per sciogliere la disputa sono strettissimi. La pubblicazione del calendario 2017 della F.1 è imminente. Vedremo presto se c’è una guerra in corso e se ci sarà un vincitore. Purché ci sia un vincitore. Perché in caso contrario ci sarà solo un perdente: l’automobilismo italiano.

2 commenti
  1. Luca Pazielli
    Luca Pazielli dice:

    È il risultato della troppa politicizzazione dello sport in Italua. Ci mettono il becco mer mangiare e qualcosa deve avanzare per loro. C’è da augurarsi che la serietà di Peter Zanchi , nuovo presidente Sias (Monza) possa dare più credibilità alle trattative, condotte tra l’altro fino ad oggi esclusivamente da Stucchi Damiani che non parla inglese con Ecclestone……
    Personalmente sarei per l’alternanza,sono due autodromi ricchi di storia e dalle caratteristiche tecniche differenti.

  2. FILIPPO ZANONI
    FILIPPO ZANONI dice:

    Speriamo che sia arrivi ad una soluzione: l’ideale sarebbe alternare i circuiti. Mi piacciono molto entrambi. Sono più affezionato a Imola ma c’è da dire che Monza ha un fascino unico.

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