Renault, Parigi gioca la carta de Meo
Lo Stato francese, primo azionista della Casa automobilistica, da oggi consegna Renault e il suo futuro nella mani dell’italiano Luca de Meo. «Avrà tutto lo spazio di manovra di cui ha bisogno per prendere decisioni su modelli e strategie», ha detto di lui il presidente Jean-Dominique Senard, introducendolo alla recente assemblea degli azionisti. Come a dire: «Luca, hai carta bianca». de Meo, che ha cominciato la carriera proprio in Renault, affronta una sfida non facile: entro l’anno presenterà il suo piano di rilancio, una sorta di vaccino che dovrà rendere immune il gruppo da possibili nuove crisi, ma dovrà fare anche i conti con il programma di riduzione dei costi per 2 miliardi.
de Meo, 53 anni, milanese, con trascorsi in Fiat, Toyota, Audi, Volkswagen e Seat, dove è stato presidente, avrà anche il compito di rivitalizzare l’Alleanza con Nissan, che insieme a Mitsubishi, ha sinora garantito a Renault importanti sinergie e una posizione da leader nelle motorizzazioni elettriche. E qui, la sua esperienza in Toyota Europa e la conoscenza diretta della realtà giapponese saranno importanti. E poi c’è l’ingombrante predecessore, Carlos Ghosn, travolto dagli scandali a Tokio, le cui vicende personali dovranno essere tenute a debita distanza.
«de Meo conosce il prodotto a livello globale, parlava sempre a braccio, è un innovatore e un grande uomo di squadra», spiega chi lo ha conosciuto bene in Fiat. È stato a lungo il pupillo dell’ex ad Sergio Marchionne dal quale ha imparato tanti trucchi del mestiere. A Torino, viene indicato come uno dei simboli della rinascita del gruppo. Il lancio della nuova Fiat 500, nel 2007, ha molto di lui, ma anche del vulcanico amico Lapo Elkann. de Meo ha preso in mano una barcollante Seat e l’ha portata all’utile dopo un anno, rivoluzionandone l’immagine. Tutto da vivere il futuro duello con i rivali francesi di Psa uniti alla sua ex Fca. Da lui, a Parigi, si aspettano una vera e propria nouvelle Renault.
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La nomina di de Meo al vertice di Renault ha un valore emblematico: un italiano alla guida di un colosso francese supera l’importanza dell’incarico. Conoscendo la mentalità dei francesi a tutti i livelli è un riconoscimento che vale il doppio ed è la riprova delle qualità di Luca, già dimostrate in Italia ed all’estero in seno al gruppo Audi-VW. Tutti gli auguri a Luca de Meo.