L’UE e il blitz “green” di San Valentino: tanta fretta (perché?) e vie di uscita (ci sono)

Il blitz di San Valentino del Parlamento UE che ha deliberato il definitivo “tutto elettrico” dal 2035, a scapito della produzione e della vendita di vetture con motore endotermico, ha messo allo scoperto le profonde divergenze tra i vari schieramenti. I 274 voti contrari e i 21 astenuti (340 i sì alla “eco-follia” di Bruxelles) ne sono la chiara testimonianza.

Esultano le lobby elettriche, i “taleban-green”, la sinistra (quella italiana, in particolare, che pensa di aver raccolto un grande risultato dopo le recenti figuracce). Questo blitz eco-folle di San Valentino, comunque, ha il sapore di un’accelerazione singolare, la fretta obbligata di portare a compimento questa normativaIl perché verrà alla luce prossimamente.

Del restonel 2024, cioè il prossimo anno, ci saranno le elezioni – finalmente – per il rinnovo degli organismi UE e, in caso di auspicato di cambiamento radicale, ecco che la nuova Commissione potrebbe rimettere mano al piano ereditato da Frans Timmermans, l’olandese vicepresidente attuale, al quale l’industria cinese sarà riconoscente in eterno (meno i lavoratori del settore della “sua” Europa). Ciò vuol dire che una norma, alla luce della realtà dei fatti, può essere modificata (si guardi, per esempio, al reddito di cittadinanza), cancellando tutta l’impronta ideologica. Per la serie: ride bene chi ride ultimo. Vedremo.

Resta da capire se il neopresidente di ACEA, Luca De Meo, autore nei giorni scorsi di una lettera dai toni decisi e duri verso le autorità di Bruxelles, è stato colto di sorpresa o meno dal blitz UE di San Valentino. De Meo aveva infatti informato la Commissione sulle preoccupazioni e i timori del settore, dettati dalla mancanza di chiarezza e dall’ambiguità del piano, tra l’obbligo di pesanti investimenti, già in atto, sull’elettrificazione delle gamme, da una parte; e dall’altra, la stessa cosa a proposito delle motorizzazioni Euro 7, le stesse però destinate a capitolare dal 2035. Si sono parlati De Meo e Timmermans? E’ importante che il presidente di ACEA lo faccia sapere. E se così non fosse stato, cosa intende fare.

Il settore automotive, che ha colpevolmente “dormito” e accettato con eccessiva sottovalutazione questa rischiosissima svolta ideologica, è chiamato a dare un segnale forte. Sulle spalle ha la responsabilità del futuro di milioni di famiglie. L’Europa non deve diventare – purtroppo consapevolmente – un assoluto territorio di conquista dei big cinesi.

1 commento
  1. Filippo Zanoni
    Filippo Zanoni dice:

    Sicuramente è un termine poco adatto soprattutto all’Italia, ma di certo i costruttori devono darsi una svegliata.

    ps: de Meo ha la “d” minuscola.

    ciao,

    F.

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Sentitevi liberi di contribuire!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *