Sette domande a “Biche”

1973: rally di Montecarlo, vincitori Andruet-Biche su Alpine Renault.

1974: Tour de Corse, vincitori Andruet-Biche su Lancia Stratos.

Due importantissimi rally del Campionato del mondo portano la firma di Biche, cosi come tanti altri successi in rally francesi ed europei.

Biche è stata una campionessa di casa nel prestigioso mondo del rallysmo mondiale degli anni 70, ed è un piacere ascoltarla.

Già il nome, cerbiatta in italiano, è un brand, uno di quei nomi che ti determinano una vita, per cui il cognome diventa quasi pleonastico.

“Biche è il nome che mi hanno dato i miei alla nascita.

Il mio cognome è Espinos.

E soprattutto non Espinosi, come i giornalisti mi chiamano sempre: è una cosa che detesto, mi fa arrabbiare molto.

Eravamo 3 figlie, i nostri genitori facevano dei rally insieme, su una DKW negli anni 60, anni bellissimi.

Conoscevano molti amici nel mondo dei rally, soprattutto gente di Renault Alpine.

…Andruet correva con Jean Todt che mi ha presentata a JC durante un passaggio del Montecarlo a Bourgoin, non lontano da casa mia.

Poi una volta che Jean aveva degli esami da fare, e Andruet non aveva nessuno per le ricognizioni per un rally vicino a Lione, mio padre senza chiedermi nulla gli ha proposto me come navigatore.

J-C ha colto al volo la proposta, e io dopo averci riflettuto ho accettato di fare le ricognizioni.

Poi è venuto a cercarmi un paio di altre volte e alla fine, visto che gli piaceva il modo in cui lavoravo, ha chiesto al team Alpine di poter correre con me.”

https://it.frwiki.wiki/wiki/Mich%C3%A8le_Espinosi-Petit_(Biche)

1-La sua prima auto

La mia prima macchina da rally a 18 anni, come navigatrice, è stata una Porsche 911 S guidata da una grande amica.

Avevo appena preso la patente e abbiamo vinto un rally esclusivamente femminile, il «Paris -St Raphael», nel 1967

2-La sua strada del cuore

Il Burzet in Ardèche, una prova speciale del rally di Montecarlo.

3-Il rally che ha amato di più

Logicamente il Montecarlo del 1973, che abbiamo vinto sempre all’attacco con Jean Claude Andruet sull’ Alpine.

4- Lancia Stratos, Alpine Renault : qualche parola per descriverle dal suo punto di vista di pilota

Alpine : un gioiello ma molto maneggevole.

Lancia : una bestia da rally superba.

5-La vittoria di cui va più fiera

Il Tour de Corse del 1972 su Alpine, e il Montecarlo del 73

6-Rischio o prudenza nella sua vita

Piuttosto rischio.

Ma con della riflessione

7-Fantasy dinner : chi invita a cena da lei dei rally di ieri o di oggi ?

Le mie grandi amiche dei rally che vedo parecchie volte l’anno:

Mariane Horpfner Trintignant, Anna Cambiaghi, Michèle Mouton, Dominique Lauren con la quale ho fatto il mio primo rally…

Senza dimenticare la mia cara e grande amica Ariella Mannucci, che adoro e con cui amiamo fare delle feste…

Infine Jean Pierre Nicolas, Jean Ragnotti e i miei amici dell’Alpine, con cui facciamo dei week end almeno una volta all’anno insieme

7bis-Qual è il segreto di un legame professionale tra pilota e co-pilota?

È necessaria una alchimia particolare?

Ci va una fiducia assoluta tra pilota e co-pilota.

Il rispetto dell’altro.

La franchezza.

Una volta che una di queste regole non è più rispettata…è finita.

Meglio non fare più rally insieme, ed è quello che è successo a me… con J.C Andruet.