“Couperizzazione”: origini italiane nelle tendenze dello stile

“Couperizzazione”: scusate il neologismo. Da qualche anno la tendenza stilistica dell’auto, per le berline di prestigio, ci propone questa trasformazione della classica quattro porte. Non più a tre volumi ma con l’abitacolo raccordato alla coda stile coupè. Una tendenza abbastanza curiosa che si sta estendendo a varie marche, prestigiose ed importanti , e che sta fagocitando le classiche linee tre volumi che erano d’obbligo nel segmento superiore, di rappresentanza o di lusso.
La curiosità, appunto, mi ha spinto a cercare nella memoria l’origine di questa scelta stilistica. E credo di aver individuato in un designer italiano l’iniziatore di questo percorso: Walter De Silva. Si, ancora lui!
Più precisamente si può far risalire alla creazione dell’Audi A5 l’inizio della ministoria. In realtà l’A5 nasce come coupè nel 2007 in versione tre porte. E De Silva afferma di aver disegnato la più bella vettura della sua carriera. Ma due anni dopo, nel 2009, ecco che trasforma l’A5 in Sportback 5 porte: ha “couperizzato” la berlina aggiungendo due porte alla coupè. Ed è l’inizio della tendenza. Ben presto compaiono sul mercato vetture della concorrenza impostate secondo questo nuovo stile: Mercedes, Bmw, Citroen DS innanzitutto, e poi Jaguar, Ford, Opel, Volvo ed ultimamente pure Mazda. Chiamata GT o siglata in altro modo, insomma, la berlina di prestigio o “premium” non è tale se non è “couperizzata”. E sul mercato europeo si diffonde sempre più la tendenza stilistica che aggiunge all’auto importante un tocco di sportività.
Sarebbe interessante a questo punto sapere se anche sul mercato cinese questo tipo di auto viene proposto in questo stile. Perché, come mi raccontò un ingegnere italiano che era stato ingaggiato da un’azienda cinese in via di espansione per progettare un’auto di questa classe, per la clientela cinese l’auto di prestigio deve avere i tre volumi in quanto riprende il concetto della portantina d’altri tempi: davanti il cofano motore rappresenta i portatori anteriori, l’abitacolo è riservato ai padroni, ed il baule identifica i portatori posteriori. E questo era l’imput di progettazione.
Se anche in Cina si imporrà il concetto della “couperizzazione” si potrà affermare che De Silva ha pure contribuito a far evolvere la mentalità cinese verso forme sociali più moderne.

4 commenti
  1. Gian Marco Barzan
    Gian Marco Barzan dice:

    La prima berlina- coupé dell’era moderna è stata la Mercedes-Benz CLS del 2004, nata quindi ben prima della Audi A5 Sportback.

  2. Renato Ronco
    Renato Ronco dice:

    E’ vero. Quelli citati sono esempi di berline “similcoupè” antesignane. Ma rimasero uniche nelle loro epoche specifiche e non fecero tendenza. Anzi furono veri flop. Invece dalla A5 in poi ormai questo stile si è allargato in continuazione.

  3. Luca M. Apollonj Ghetti
    Luca M. Apollonj Ghetti dice:

    Qualche ricordo: Rover SD1 auto dell’anno nel 1976
    Poi Massimo Ghenzer dovrebbe ricordarlo meglio di me: provò a far chiamare “coupé” una sgraziata versione 5 porte della Escort o peggio ancora della Scorpio (la macchina che è passata alla storia come quella che piaceva solo a lui ed a sua madre)

  4. Luca
    Luca dice:

    E la Lancia Beta? E la Gamma? La Lancia negli anni ’70 aveva già berline “couperizzate”, e almeno in Italia non erano così rare. Non me ne vengono in mente altre, ma sono sicuro che ce ne sono altri di esempi.

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