Per la mobilità elettrica servono le infrastrutture… che non ci sono

“Bisogna fare una lobby che dia la sveglia al Sistema affinché fornisca risposte attese”. Fabrizio Longo, Direttore di Audi Italia, “chiama alle armi i costruttori di automobili” su due temi: la mobilità elettrica e la guida autonoma.
“Il settore è avanti 10.000 volte rispetto quello delle infrastrutture”, afferma il manager. Il messaggio è chiaro: fino a quando non ci saranno le infrastrutture adeguate, cioè la capillare diffusione di colonnine per la ricarica e le strade in grado di “dialogare” con i veicoli, gli sforzi delle Case automobilistiche non potranno essere toccati realmente con mano.
E a pagare le conseguenze di questi ritardi cronici, nonostante i tanti annunci, sono e saranno sempre più l’ambiente e la sicurezza.
In quest’ultimo caso la connettività, insieme ai sistemi di assistenza alla guida, sono infatti in grado di abbattere drasticamente gli incidenti.
Insomma, queste benedette “smart city”, oggetto periodicamente di convegni e dibattiti fantasiosi, diverranno realtà?  E, soprattutto, si dà il via a un piano organico sulla mobilità? Longo invita a fare pressione, una forte pressione: nel 2017 Audi metterà su strada la nuova ammiraglia A8, già pronta per la guida senza pilota, ed entro il 2025 conta di avere un terzo della gamma ad alimentazione elettrica.
Le istituzioni, sempre pronte a criticare l’auto, non possono più restare a guardare.
Intanto, in Italia, qualcosa si muove e vede come protagonista Enel, di per sé piuttosto attiva sul fronte della mobilità elettrica in virtù degli accordi, per esempio, con Nissan. “Introdurremo 11.000 stazioni di ricarica nei prossimi tre anni per lo sviluppo dell’auto elettrica”, ha annunciato (ci si augura che la promessa non rimanga tale) l’ad di Enel, Francesco Starace, il quale ha aggiunto come “il passo importante sia quello di avere stazioni intelligenti in grado di caricare e scaricare energia elettrica”. “Il punto principale per noi – ha spiegato – è sfruttare queste “batterie con ruote” quando stanno ferme. Possono infatti permettere di modulare e stabilizzare la rete elettrica e portare vantaggi a livello economico per i consumatori quando non usano i loro veicoli. È l’elemento più interessante (in pratica quello che già è stato concordato tra Enel e Nissan nel Regno Unito, ndr).
 Intanto, sempre a proposito di “pulire” l’aria, è da segnalare una proposta di Regione Lombardia che ha lo scopo di rinnovare e svecchiare il parco mezzi del territorio. È stato approvato, nell’ambito della risoluzione del Consiglio sulla nuova manovra di bilancio, un impegno relativo al bollo auto: la riproposta, cioè, dell’esenzione della tassa automobilistica per incentivare la sostituzione dei veicoli inquinanti”. Promotore è Claudio Pedrazzini, presidente di Forza Italia in Regione Lombardia.
Balza subito all’occhio, comunque, come si continui a procedere in ordine sparso e senza una vera strategia di ampio respiro.

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