Multe premiate

Chissà se c’è un Blue Monday per gli automobilisti. Probabilmente di lunedì più tristi dell’anno ce ne sono più d’uno per loro. L’ultimo in ordine di tempo è stato lunedì 19 gennaio. Non tanto per l’ennesima stagione del rialzo automatico, biennale, delle multe. Incrementi minimali per un paese sull’orlo di un tracollo economico, ma pur sempre aumenti. Ai sensi dell’articolo 195 del Codice, infatti, la misura delle multe stradali è aggiornata ogni due anni in misura della variazione dell’indice dei prezzi al consumo. Quindi, sulla base dei dati pubblicati dall’Istat lo scorso 14 dicembre, le contravvenzioni salgono dello 0,8 per cento. Per fortuna si tratta dell’incremento più basso in assoluto degli ultimi 20 anni, ma di aumento si tratta.

Quanto costerà agli italiani questo aggiornamento? La multa per eccesso di velocità (oltre i 10 km/h ma non oltre i 40 km/h) salirà da 168 a 169 euro, esattamente come per chi circola senza regolare revisione. Chi guida usando il cellulare in modo scorretto vedrà la sanzione passare da 160 a 161 euro; un euro in più anche per chi non usa le cinture di sicurezza.

A trasformare il 19 gennaio in un Blue Monday, però, è un’altra polemica legata alle contravvenzioni. La notizia che i vigili urbani, quelli che a Milano chiamano “Ghisa” e a Roma “Pizzardoni”, potrebbero avere un premio di produzione. Sì, proprio come gli operai Fiat alla catena di montaggio o i tipografi del Corriere Della Sera. Ma mentre è semplice calcolare il numero di auto montate o di quotidiani stampati, misurare la produttività dei vigili non è facile. La scorciatoia è quella di ricorrere al “fatturato”, cioè alle multe che ciascun vigile eleva a motociclisti, automobilisti, camionisti.

E non si potrebbe fare. Il sindacato sembra non avere dubbi: è fuori legge vincolare il premio di produzione degli agenti di polizia locale agli incassi delle multe. L’andamento dei proventi per violazione al codice della strada, utilizzato in tale modo, risulterebbe moralmente dubbio e trasformerebbe gli agenti da educatori a vendicatori del Codice della Strada, tanto che l’articolo 208 dello stesso codice non prevede tale scopo.

I condizionali in questa materia, tuttavia, sono d’obbligo perché da sempre si sente girare la voce che i vigili lucrano sulle multe staccate. Se tuttavia venisse messa nero su bianco, la diceria si trasformerebbe in una assurda e inconcepibile realtà. Che non sarebbe poi tanto lontana dalla realtà, perché numero tra i vigili più alti in grado la percentuale sul fatturato la prendono, da sempre. Un premio di produzione che può variare a seconda della grandezza delle città da 20 a oltre 100 mila euro l’anno. E probabilmente hanno stilato una graduatoria tra i dipendenti che rendono di più. Solo che per i comandanti i migliori agenti non sono i poliziotti locali in carne e ossa, ma gli autovelox, tutti radar e sensori. Questi sì che rendono!

2 commenti
  1. Sergio Casagrande
    Sergio Casagrande dice:

    Caro Paolo,
    la verità è che se le multe servissero a rendere le nostre strade più sicure qualcuno, alla fine, potrebbe pure digerire meglio certo salassi… Invece con novità come queste si finisce solamente per inasprire il malcontento degli automobilisti aumentandone l’arrabbiatura e la sfiducia verso le istituzioni e le forze dell’ordine.
    Sergio

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Sentitevi liberi di contribuire!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *