(…più di) Sette domande ad Alessandra Comazzi

Alessandra Comazzi , giornalista esperta di musica e spettacolo, anticonformista, personaggio divertente e attento al costume.
Critico televisivo per “La Stampa”. Autrice di libri e pubblicazioni,  esperta di mezzi di comunicazione. 

Ha scritto e condotto programmi radio e TV.  Ha vinto il “Premio Flaiano” per la critica nel 1997. L’abbiamo intervistata in occasione della sessantottesima edizione del Festival di Sanremo dove lei è inviata per il quotidiano torinese.

1- Una canzone da ascoltare in viaggio

Azzurro di Paolo Conte, nella versione sua o di Celentano

2 – Con che cantante vorresti fare un viaggio in auto ? 

Vorrei fare un viaggio in auto proprio con Paolo Conte, e non necessariamente sulla Topolino amaranto. Paolo Conte è il caposaldo della mia poetica canora.

3 – La tua prima auto , un ricordo 

La mia prima auto era una fantastica fuoriserie: la 500 Spider carrozzata Bertone, la Gamine, la monella, un vero gioiello. I miei me l’avevano regalata dopo la maturità, mantenendo una promessa: da ragazzina volevo il motorino, e loro “…no che ti ammazzi. Ma appena ti diplomi ti compriamo la macchina”. Ma io non volevo una macchina normale. E allora arrivò questo meraviglioso gioiello, che mi ha anche accompagnato nei miei primi appuntamenti di lavoro.

4 – Inviti un pilota a cena di ieri o di oggi . Chi? 

Fangio! Oh, come mi piacerebbe parlare di quei tempi. Altrimenti Jean Alesi. O Alonso. Però, non ho mai conosciuto un pilota vero, non frequento gli ambienti giusti…

5 – Canti mai in auto ?  

In auto canto moltissimo. Meglio io che la radio. Preferibilmente, arie d’opere o di operetta o del café chantant, che è un mio repertorio particolare, “Vieni, pesciolino mio diletto vieni, che faremo un discorsetto insieme”…

6 – La strada del cuore di Alessandra Comazzi 

La Costiera Amalfitana. Meravigliosa da percorrere, guidando o guardando.

7 – Hai vinto il premio Flaiano per la critica. Ecco, di Flaiano ti viene in mente qualche storia legata a un’auto, oppure dove lo avresti scarrozzato ? 

Avrei portato Flaiano in giro per Roma: dalla via Veneto della Dolce Vita ai nuovi quartieri dallo sviluppo urbanistico impazzito. Magari!

8 – Un ricordo di un accadimento in auto, un inconveniente o un fatto curioso.

Ricordo, sempre sul mio spiderino, la Gamine, dove si poteva stare rigorosamente in due, che giravano sempre in tre, eravamo ragazzi, e ridevamo, ridevamo… Poi ricordo il viaggio più lungo che ho fatto in auto da sola, da Napoli a Torino, 1000 chilometri in circa otto ore, ero molto orgogliosa. Avevo la vecchia Tipo, quella del commissario Montalbano. Poi ricordo quando a una mia Regata rubarono le targhe sotto la neve. E ricordo un’Alfa 145 color giallo canarino, meravigliosa. Io cambiavo l’auto tutti gli anni perché era un benefit per i giornalisti de La Stampa. Poi i tempi sono cambiati… Ma la Gamine era tutta mia, regalo dei miei genitori.

9 – Un autista, un’auto blu e un personaggio … 

L’autista de La Stampa, Renna, che accompagna me ventunenne per un servizio, a Novara. Il servizio consisteva nel verificare quanto diceva una lettera arrivata al giornale, che non si poteva più girare per Novara, la sera, perché faceva paura. E così mi mandarono allo sbaraglio con Renna, l’autista di scorta.

Poi ricordo un altro autista, sempre de La Stampa, che mi accompagna a Pesaro per il debutto del mitico Viaggio a Reims, di Rossini, regia di Ronconi, diretto da Claudio Abbado. Lui aveva assistito alla mia intervista con Abbado, e voleva che ci fermassimo a Pesaro per approfondire l’intervista con il Maestro, secondo lui lo avevo colpito… Naturalmente ripartimmo subito.

10 – Una o più canzoni che parlano  di auto o di piloti … un aneddoto. 

Beh, Ayrton, di Lucio Dalla. Ricordo che una volta intervistai Dalla e lui disse che Senna era uno dei personaggi che lui amava di più. Anch’io ricordo benissimo quando morì, e la cosa curiosa è che dovevo accompagnare un mio collega che seguiva il rally di Carmagnola.

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