Un americano a Torino

Nei primi anni ’50 del secolo scorso la tradizione italiana, o meglio “torinese”, dei carrozzieri si trovò a rischio chiusura. L’innovazione per cui le auto perdevano la tecnologia del telaio, sul quale i carrozzieri potevano innestare il frutto delle loro creazioni, mise a rischio il mondo, specialmente torinese, dei carrozzieri. Fiat ed Alfa Romeo, ma anche le varie aziende automobilistiche europee, stavano adottando su larga scala la tecnologia della carrozzeria portante, e quindi era impossibile per questi prestigiosi artigiani intervenire sulle richieste dei clienti più prestigiosi.

Un momento di contraccolpo che necessitava di adattamento.

Però Nuccio Bertone, che ad ogni Salone automobilistico era solito presentare almeno un paio di creazioni, ebbe una geniale idea: pensò bene di comperare dalla inglese MG due autotelai sui quali realizzò due  proposte attraenti  per il Salone di Parigi del 1952.

Poco tempo dopo si presentò a Torino un personaggio curioso: un americano con tanto di cappello da texano, che proveniva dallo stato dell’Indiana negli USA, un certo Wiki Arnolt, che si disse pronto a commissionare 300 vetture repliche dell’auto che era stata esposta a Parigi.

Una ragionevole cautela di Bertone cercò di meglio approfondire quella proposta, e scoprì che mister Arnolt era il distributore della MG per tutti gli USA e non aveva alcun problema a fornire una lettera di credenziali della propria banca. E partì la produzione.

Un’ancora di salvezza per l’azienda che aprì però un’altra strada alla Bertone. Infatti proprio in quegli anni l’Alfa Romeo aveva dei problemi per portare a produzione l’annunciata berlina Giulietta.

Ad Arese si decise allora di anticipare l’uscita del modello sportivo della Giulietta, che invece era programmato come successivo alla berlina. Ma l’azienda non era pronta per installare la catena di montaggio. A quel punto l’Ingegner Hruska, che aveva lavorato nell’ambiente torinese e conosceva quella iniziativa MG, propose di affidare alla collaudata struttura di Bertone la produzione di quella che sarebbe diventata la mitica Giulietta Sprint.

L’operazione si concretizzò rapidamente. Il 19 marzo del 1954 la vettura venne presentata al Salone di Torino, le prenotazioni furono di oltre 500 già al primo giorno e la produzione pensata per 100 – 200 vetture all’anno dovette subito essere riprogrammata.

Era nata una stella dell’Alfa Romeo, si era salvata un’azienda, e la storia dell’automobile aveva subìto una svolta epocale. Grazie anche a Wiki Arnolt, l’americano con il cappello da texano.

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