A Portland Cassidy vince l’ePrix in cui nessuno vuole andare veloce

Circuito anomalo, quello di Portland per la Formula E, in quanto non si tratta del solito percorso ricavato all’interno di una città, ma di una pista permanente. Eppure, quella che è venuta fuori in piena notte tra sabato e domenica (per noi europei) è stata una gara troppo tattica e piuttosto noiosa, tranne i due-tre giri finali in cui ci si è davvero giocata la vittoria, almeno tra i primi tre. Un po’ troppo poco per gli appassionati.

A spuntarla è stato Nick Cassidy sulla Envision Racing, salito dalla decima posizione al gradino più alto del podio, precedendo di 3 decimi di secondo Jake Dennis su Avalanche Andretti (partito dalla pole) e di poco più di un secondo la Porsche TAG Heuer di António Félix da Costa, partito settimo. Proprio perché molto tattica – nei primi giri i piloti percorrevano un giro di pista circa 15 secondi più lentamente del miglior tempo in qualifica – si è formato un compatto “trenino” di vetture tanto che solo sette secondi hanno separato i primi 17 classificati.

Due safety car hanno caratterizzato la gara. La seconda neutralizzazione è stata piuttosto lunga (forse troppo) per eliminare i detriti e i danni alle protezioni causati dall’uscita di pista al decimo giro della Cupra ABT di Nico Mueller, quando il pilota svizzero ha segnalato al team di essere rimasto senza freni ed è andato a muro alla curva 10.

Poco prima dell’ingresso della safety car, Cassidy aveva preso il comando ma alla ripartenza della gara è la Nissan di Norman Nato a condurre, seguito da Cassidy, Guenther, Mortara, da Costa, Dennis, Rast, di Grassi, Ticktum e Wehrlein.

Per qualche giro la coppia di piloti Maserati ha dato l’impressione di poter lottare per la vittoria, ma complici alcune toccate e bagarre intense hanno dovuto desistere. Mortara alla fine si ritirerà e Guenther si classificherà sesto mentre Sam Bird su Jaguar sarà penalizzato (dal settimo al 17esimo posto) per aver spinto fuori pista il tedesco della Maserati, facendogli perdere tempo prezioso e soprattutto posizioni: il pilota inglese continua a essere troppo aggressivo e a provocare guai…

La svolta della gara al 26esimo giro, quando Cassidy è balzato nuovamente al comando in curva 1 e (a parte un brevissimo intermezzo al 28esimo giro) non ha più ceduto la posizione, difendendola strenuamente dagli attacchi di da Costa e Dennis, alla ricerca di un varco per la vittoria.

In un ePrix in cui è sembrato che nessuno volesse “spingere”, Cassidy ha quindi condotto una gara molto accorta, tenendo il gruppo compatto e facendo alcuni brevi allunghi quando necessario, giusto per far sì che gli avversari lottassero tra loro e non impensierissero la sua leadership. E alla fine il pilota neozelandese ha conquistato la sua terza vittoria in stagione, che lo proietta al secondo posto nella classifica mondiale, a un solo punto da Dennis che grazie ai punti della pole e a quelli del secondo gradino del podio è primo (154 contro 153). Per Dennis si tratta dell’ottavo podio stagionale, lo stesso risultato ottenuto l’anno scorso dal vincitore del campionato Vandoorne.

Passo falso per Pascal Wehrlein e per la sua Porsche TAG Heuer che è arrivato ottavo e non è riuscito a difendere come avrebbe voluto la sua posizione nella classifica generale, scivolando al terzo posto, a 138 punti.

Regola del “quattro” per l’altro neozelandese, Mitch Evans, che nel giorno del suo 29esimo compleanno ha rimontato dal fondo della griglia di partenza e con la sua Jaguar TCS Racing ha conquistato un ottimo quarto posto. In questo modo è ancora in lotta per il titolo mondiale (è quarto, con 122 punti) con quattro gare ancora da disputare.

Nella classifica per team, La Porsche TAG Heuer riesce a mantenere il primo posto con 231 punti ma ormai la Envision Racing è molto vicina, a soli 6 punti di distanza. Più lontani gli avversari: Jaguar a 190, la Avalanche Andretti a 177, la DS Penske a 139 e a 95 la Maserati.

Al termine della gara, il vincitore Cassidy ha affermato di essere soddisfatto, perché “negli ultimi due anni ho disputato delle ottime gare in America, mi piace correre qui. La gara è stata combattuta, la Formula E è divertente. Onore al mio team: che macchina, che propulsore!”.

Jake Dennis ha dichiarato di aver avuto una buona giornata anche se immediatamente “dopo la bandiera a scacchi ero un po’ deluso, tuttavia, abbiamo conquistato il secondo posto sul podio. Posso essere soddisfatto di una gara come questa e di tornare a casa con 18 punti, ma a Roma voglio vincere”.

António Félix da Costa ha spiegato che non si aspettava “tutti questi tifosi, qui ai giovani piacciono l’IndyCar e la Nascar ed è pazzesco vedere tanta considerazione per la Formula E. Purtroppo non sono riuscito a vincere, ma va bene così: un podio è sempre positivo”.

Prossimo appuntamento a Roma tra tre settimane, con la doppia sfida del 15 e 16 luglio, prima del gran finale a Londra il 29 e 30 luglio.

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