Alleluia: Ursula si accorge solo ora che l’auto cinese è un pericolo

Alleluia all’ennesima potenza in modo che sentano questa esclamazione anche nelle stanze dei bottoni occupate dai geni di Bruxelles. La telenovela del “tutti su auto elettriche” dal 2035, annessi e connessi (favore ai cinesi, progetto ideologico e portato avanti sottovalutando dati di fatto e imprevisti, discriminazione nell’accesso alla mobilità) riserva di giorno in giorno sorprese e colpi di scena.

È incredibile che chi governa questa UE ed è pagato profumatamente con i soldi dei cittadini europei per adempiere a tale compito, scopra solo ora che la Cina, con le sue importazioni di auto, rappresenti un serio pericolo.

Sono anni – noi tra i primi – che viene lanciato questo allarme, con l’invito pressante a intervenire prima che sia troppo tardi. Ebbene, la sveglia di cui da settimane parliamo con sempre più insistenza in questi commenti, ieri è suonata in modo assordante anche per Ursula von der Leyen, presidente della Commissione UE.

L’annuncio: “La Commissione UE ha avviato un’indagine sull’opportunità di imporre dazi per proteggere i produttori dell’Unione europea dalle importazioni cinesi di veicoli elettrici”.

La scoperta del secolo del vertice UE continua così: “I mercati globali sono ora inondati di auto elettriche più economiche. E il loro prezzo è mantenuto artificialmente basso da enormi sussidi statali”, ha aggiunto la presidente della Commissione europea facendo riferimento ai veicoli cinesi nel suo discorso annuale al l’Europarlamento.

Complimenti Ursula per la prontezza dei riflessi dimostrati. Si vede proprio che l’aria del voto e la consapevolezza di essere mandati a casa tra meno di un anno cominciano a fare effetto. Il bello è che la Commissione “avrà fino a 13 mesi durante l’indagine per valutare se imporre dazi superiori alla tariffa standard UE del 10 per cento per le automobili”. Tredici mesi, non 13 giorni, come se ci fossero ancora dei dubbi.

Questa tardiva presa d’atto del problema, tra l’altro, arriva nel momento in cui alcuni big di Pechino hanno programmato investimenti in Europa, realizzando impianti produttivi, e creando – forse tra i pochi positivi- occupazione in prospettiva. Manterranno ancora questi piani? Ci saranno rimostranze?

Durissimo il commento del vicepremier Matteo Salvini sull’intervento di Ursula von der Leyen: “L’Europa si sveglia adesso: distratti, incompetenti o complici?”. La verità verrà galla. (forumautomotive)

 

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