Chi sale e chi scende dopo il Gran Premio del Bahrein, le pagelle dei protagonisti

Max Verstappen – senza voto per eccesso di rialzo

Il campione in carica ha ricominciato a macinare gli avversari esattamente da dove aveva lasciato nel 2023: dalla pole position e dal gradino più alto del podio a fine gara. In realtà l’avvicinamento alla gara non è stato dei più tranquilli, con ancora qualcosa da mettere a punto – nelle prove libere – sulla nuova RB20, ma alla fine è arrivata la sua 55esima vittoria, la numero 114 per la Red Bull.

Carlos Sainz – 9

L’inizio è stato drammatico con la Ferrari che, a sentire il pilota spagnolo, “tirava” da un lato. Ma il lavoro dei meccanici e le modifiche alla monoposto hanno permesso a Sainz di concludere positivamente le prove. Certo, la partenza è stata da dimenticare ma la “mossa” pulita a scapito del compagno di squadra Leclerc gli ha permesso di conquistare il terzo posto a poco più di 2 secondi da una Red Bull e il titolo di pilota del giorno da parte dei fan.

Zhou Guanyu – 8

I musi più lunghi del paddock al termine delle qualifiche sono stati senza dubbio quelli del team Sauber, passato dal rosso Alfa Romeo al verde Kick. Nessuno dei due piloti è infatti riuscito a superare la Q1.

Dopo il via della gara la situazione non sembrava voler migliorare, con Bottas coinvolto nella mischia innescata dal contatto tra Nico Hulkenberg e Lance Stroll. E invece Zhou Guanyu ha guidato con buon ritmo sfiorando la zona punti, mancandola di poco alla fine. Un risultato in netta controtendenza rispetto alle prove che fa ben sperare per il proseguimento della stagione.

McLaren – 7

Storicamente il team inglese non ha mai brillato in Bahrein, con i bene informati che affermano come il circuito di Sakhir non si addica alle sue caratteristiche. Ma sulle difficoltà del passato in McLaren hanno ben lavorato, riuscendo a piazzare entrambi i piloti in Q3. Altrettanto positivo il ritmo di gara che ha permesso alla squadra di battagliare con le Mercedes, concludendo al sesto posto con Norris e all’ottavo con Piastri: per quest’ultimo un ottimo risultato, visto che in una sola gara ha ottenuto lo stesso bottino di punti conquistato nelle prime cinque gare della scorsa stagione.

Scuderia Haas – 6

Per chi inizia la stagione pensando di finire le gare in fondo al gruppo è una bella soddisfazione trovarsi a lottare per il 12esimo posto. I mesi scorsi sono stati per Haas davvero difficili con gli allontanamenti di due certezze come il team principal Guenther Steiner e il direttore tecnico Simone Resta, abbandoni che non lasciavano presagire nulla di buono. Invece sembra che il lavoro fatto – soprattutto sul ritmo di gara, punto debole della squadra – fa ben sperare, e se la conquista dei primi punti è ancora una chimera, almeno sembra scongiurato il rischio di una stagione allo sbando. Vedremo…

Mercedes – 5

Il volto di George Russell al termine delle qualifiche faceva da contraltare a quello di Zhou Guanyu, mentre a fine gara i ruoli si sono invertiti. Dopo le ottime qualifiche in cui ha conquistato il terzo posto, Il pilota inglese ha iniziato bene la gara scavalcando Leclerc e ottenendo la seconda piazza. Ma da quel momento problemi di raffreddamento lo hanno sensibilmente rallentato, facendolo inesorabilmente retrocedere in classifica. Stesse difficoltà per Hamilton, che ha comunque concluso al settimo posto, migliorando (per modo di dire, magra soddisfazione) il nono posto ottenuto in qualifica.

Williams – 4

Dopo i pochi test invernali, una serie di problemi ha rallentato la gara di Alex Albon e Logan Sargeant. Entrambi hanno lottato contro il surriscaldamento dei motori quando si trovavano in bagarre con gli avversari, con il risultato di essere costretti a ridurre la potenza e rinunciare alla lotta. Sargeant poi ha avuto due differenti problemi elettronici che la hanno costretto a cambiare il volante. Risultato finale: Albon 15esimo e Sargeant 20esimo, entrambi doppiati.

Nico Hulkenberg – 3

Chi è causa del suo male – diceva un vecchio adagio – pianga se stesso. È quello che ha sicuramente fatto Hulkenberg che, dopo aver portato la sua monoposto nella Q3, ha toccato subito l’Aston Martin di Lance Stroll nella discesa verso la prima curva, rompendo l’ala anteriore e vanificando il buono fatto fino a quel momento e la possibilità di ottenere un buon risultato. In pratica: sosta anticipata ai box, cambio di strategia, niente lotta nelle posizioni di vertice e impossibilità di trasformare un’ottima sessione di prove in punti pesanti.

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