CONTRO STILE: Dalla AUDI Nanuk in poi

Nell’autunno del 2012, mi ritrovo in Italdesign con Giugiaro e suo figlio Fabrizio a condividere una idea un po’ estrema, ma anche spettacolare.

Conoscendo la passione di Giorgetto per le moto da fuori strada e ascoltando i suoi racconti delle lunghe attraversate del deserto, accenno a una Supercar Offroad e subito colgo un lampo nei suoi occhi.

Ne discutiamo con passione e ci torna alla mente la famosissima Porsche 959 che nel 1986 vinse la Parigi Dakar, icona di una competizione unica, la cui eredità è ripresa oggi con la 911 Dakar.

Concertiamo e decidiamo di sperimentare un concetto nuovo e inaspettato per i tempi con tutti gli ingredienti che ci può fornire AUDI grazie alla impostazione di architettura R8 …Motore centrale, 550 PS, Quattro, 2 posti … bassa e filante come una supersportiva ma alta da terra, grazie a sospensioni offroad e a ruote di grande diametro con interni e comandi spartani, tutta da guidare. Nasce la ITALDESIGN PARCOUR.

Presentata l’anno successivo al Salone di Ginevra, viene accolta con molta curiosità dal pubblico e dagli addetti ai lavori, ma soprattutto provoca una reazione positiva da parte del Prof. Piech che incarica me e Wolfgang Egger ( n.d.r. allora a capo del Design Audi ) di sviluppare il modello sul Brand dei quattro anelli.

Al Salone di Francoforte dello stesso anno, sveliamo l’AUDI NANUK QUATTRO, anticipando di un decennio quello che oggi sta diventando il cavallo di battaglia di tutti i Brand di auto sportive di lusso, Ferrari e Lamborghini in testa …il CUV coupé utility vehicle

Per CUV si intende una supercar offroad che può affrontare tutti i terreni e si rivolge a una nicchia di mercato molto piccola e particolare. È un “giocattolo” da guidare in tutte le condizioni, anche estreme, come un’auto da rally. Descriverlo con altre parole suonerebbe falso, inutile e ridondante.

AUDI ACTIVRSPHERE CONCEPT 2023

È sicuramente un CUV e se vogliamo l’erede della NANUK QUATTRO, con una architettura solida, esteticamente corretto e affascinante nelle sue proporzioni, un po’ “tirato per i capelli” nell’idea di trasporto ed esagerato nei dettagli, inutilmente complicati.

C’è, però, un aspetto semantico che va oltre al design, e che mi preme sottolineare. Sul frontale del modello è molto interessante la tipica calandra Audi trasparente che mette i passeggeri in relazione con la visibilità mirata al percorso esterno…“PARCOUR”.

Si capisce, per la prima volta, il tentativo di sfruttare al massimo le possibilità che offre all’anteriore l’impostazione di architettura elettrica.

La calandra viene trattata sicuramente con modernità, grazie anche alla luce profonda un po’ misteriosa che si fonde con gli interni,  conferendole personalità e carattere. A mio avviso, manca solo una mini cornice cromata per essere perfetta.

Evolvere e dare nuova visibilità e priorità estetica al frontale è fondamentale per rafforzare l’AUDI SINGLE FRAME e confermare con forza il prodotto e l’identità di marca della Casa di Ingolstadt

Come spesso ho affermato e sostengo con forza, abbandonare l’identità, significherebbe omologarsi e impantanarsi con le proposte che arrivano dalla mass production di nuovi Brand sconosciuti e dalla frenesia di performance di stile puramente cosmetiche.

Significherebbe, soprattutto per AUDI, allontanarsi dall’aristocrazia delle Marche Storiche più prestigiose e da quella capacità, che è quasi un dono difficilmente raggiungibile, di esse unici.

1 commento
  1. Alessio Di Zoglio
    Alessio Di Zoglio dice:

    Finalmente un ricordo delle Parcour e Nanuc, che va esteso a Kangaroo e Vision 2030. Mi permetto di negare che la Italdesign, ora GFG, abbia anticipato le attuali cuv. Purtroppo le attuali cuv sono ancora lontane da quei concetti e ancora simili a station wagon rialzate, Urus e Purosangue comprese. Nutro qualche speranza per la Lanzador, comunque in ritardo di dieci anni e più sulla Nanuc.

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