Gran Premio di Montecarlo, le pagelle dei protagonisti
Dopo la prima spettacolare pole di Verstappen al Gran Premio di Montecarlo, una gara noiosa e anonima viene animata da una pioggia la cui insistenza i team non sono stati in grado di prevedere. Dopo quasi due ore di gara, praticamente nulla è cambiato nelle prime posizioni, a parte il risultato non proprio positivo delle Ferrari.
10 e lode – Fernando Alonso
Lui a quasi 42 anni conquista un altro podio e ha da recriminare con il team che sembra non l’abbia ascoltato quando ha chiesto le gomme intermedie da pioggia e gli hanno montato le medium, obbligandolo a un secondo pit stop. Senza la perdita di quei 25 secondi supplementari se la sarebbe giocata diversamente con Verstappen. Un highlander!
10 – Max Verstappen
Gli unici problemi della giornata per lui sono stati i tanti muretti sfiorati e a volte toccati, e il solito inossidabile Alonso che (montando in partenza le gomme hard) lo ha obbligato ad allungare a dismisura il suo primo “stint” di gara con le medie. A Monaco la superiorità devastante della sua vettura è stata meno marcata, ma con la sua bravura è riuscito ad annullare i problemi muretti e Alonso. Il solito mostro di bravura!
9 – Sebastian Ocon
Ha vinto il suo unico (speriamo non il solo) Gran Premio un paio d’anni fa in Ungheria grazie al fattivo aiuto di Alonso che rallentò in maniera decisiva la rimonta di Hamilton, e oggi sale sul podio più glamour della F1 proprio con il suo ex compagno di squadra. Ottime prove e ottima gara, durante la quale ha gestito con calma e bravura i momenti difficili. Sembra tornato, finalmente!
8 – Lewis Hamilton
Il venerdì sembra far parte (insieme con il compagno di team) della più sgarrupata delle squadre poi, quando i tempi contano qualcosa, zitto zitto riesce a piazzarsi nelle posizioni che contano. Ma è la domenica che mette in mostra tutta la sua bravura, spremendo una Mercedes sicuramente non all’altezza della Red Bull, facendole raggiungere ottimi risultati: stabilmente davanti alle Ferrari e quarto nel mondiale, dietro soltanto i due della Red Bull e Alonso. Un mito in treccine!
7 – I due della McLaren
Norris è forte ma ancora deve dimostrarlo in quanto non sempre l’auto lo asseconda. Piastri non si sa ancora se è davvero forte, ma vorrebbe dimostrarlo se l’auto lo assecondasse. Per una volta riescono a finire entrambi in zona punti, ossigeno per il team per fuggire dalla palude del fondo classifica. Giovani marmotte crescono!
6 – Yuki Tsunoda
È salito sulla sua Alphatauri con ancora sotto le unghie il fango della tragedia romagnola, lui che non ha esitato a spalare le strade di Faenza. Sul circuito più snob del mondo ha portato la sua vettura in decima posizione sulla griglia e non avrebbe avuto difficoltà nel conquistare qualche punto se non fosse stato abbandonato dai freni verso la fine della gara. Un signore, in pista e fuori!
5 – George Russell
In prova fa un po’ peggio di Hamilton, in gara recupera bene, potrebbe sfruttare l’occasione di essere uno degli ultimi a cambiare gomme, poi esce di pista ma soprattutto rientra pericolosamente senza guardare che sta arrivando Perez. Beccati i cinque secondi di penalità ha il coraggio di chiedere alla squadra di farsi cedere la posizione dal compagno per non perdere la sua. Arrogantello!
4 – I piloti di fondo schieramento
Massimo rispetto per tutti i piloti di Formula 1 che rischiano la vita e che sono di una bravura mostruosa, anche gli ultimi. Chi li definisce “chicane mobili” dovrebbe riflettere sul fatto che chi parte ventesimo ha solo pochi secondi di distacco dal poleman, risultato che solo una trentina di persone al mondo riescono a fare. Però… però… questa volta forse qualcuno ha esagerato e tra sorpassi azzardati e difese esagerate si sono viste manovre oltre i limiti. Anche gli ultimi si menano!
3 – I due della Ferrari e il loro team
Leclerc sul circuito di casa vuole a tutti i costi fare una bella figura, in prova ci riesce quasi ma per un errore del team viene penalizzato. Poi in gara sicuramente l’auto non è al meglio ma di fatto i due piloti non mettono mai veramente in difficoltà chi li precede. E poi, scelte discutibili della squadra che fermano i due “Carlo” per cambiare le gomme in momenti forse non azzeccati. Ma soprattutto mai una volta che il team riesca a fare scelte che siano rischi calcolati che portino un vantaggio: gli strateghi o toppano clamorosamente o non azzardano nulla e così i piloti si ritrovano surclassati dagli avversari. Rivogliamo la vera Ferrari!
2 – Lance Stroll
Per carità, nessuno del suo team pretendeva che ottenesse gli stessi risultati del compagno di squadra, ma Alonso ha 93 punti e lui 27, in prova se le prende sempre dal “vecchietto”, ma il fatto più grave è che corre sempre in modo un po’… scombinato. Eppure – pur avendo il portafoglio gonfio di dollari apprezzatissimi dal team – avrebbe anche delle buone capacità di guida. Un po’ di ansia da prestazione, un compagno ingombrante e forse una vettura non sempre preparata per le sue caratteristiche lo stanno mettendo in cattiva luce. Il potere dei soldi!
1 – Il Gran Premio di Montecarlo
È evidente anche a un profano di competizioni automobilistiche che le attuali Formula 1 e la pista del principato non sono compatibili. È un po’ come essere costretti ad attraversare un ponte tibetano a bordo di una supermoto, magari cercando anche di superare gli avversari e sotto una pioggia battente, alla massima velocità possibile. Ed è evidente anche al più grande appassionato di Formula 1 che non sono gli yacht ormeggiati nel porto e le starlette in pit lane a fare la gara e che se non ci fosse stata la pioggia in molti si sarebbero addormentati davanti alla TV. Anacronistico!
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