I tulipani fioriscono ancora

Chi ha qualche capello grigio in testa forse ricorderà il Rally dei Tulipani, classicissima su strada la cui prima edizione risale al 1949 e che a partire dal 1954 farà parte ufficialmente del primo Campionato d’Europa di Gran Turismo. Campionato che sarà poi disputato ogni anno con una classifica determinata in base ai risultati ottenuti nelle gare turismo, meglio conosciute come Rally, alcuni dei quali davvero prestigiosi, come il rally di Montecarlo, del Sestriere, di Gran Bretagna, dell’Acropoli, del Sole di Mezzanotte, delle Alpi, dei Vichinghi, di Lisbona, il Tour de Corse la Liegi-Roma-Liegi e, appunto, il Rally dei Tulipani, o Tulpenrallye nella dizione originale olandese. Mentre fuori dall’Europa conosce il suo periodo di gloria l’East African Safari.

Per la maggior parte si trattava di gare che duravano molti giorni, su distanze considerevoli, da percorrere quasi sempre su strade aperte, con vetture pressoché di serie, a parte un paio di proiettori supplementari, qualche protezione per la coppa dell’olio e poco più. Cavalli supplementari, pochi, visto che i motori dovevano durare. Quasi partecipazioni private, insomma, come accadde nel 1959, quando Paul Coltelloni vinse l’edizione 1959 del Rallye di Montecarlo con la Citroen ID 19 Confort di sua moglie.

Sono stati anni gloriosi, con un sempre maggiore interesse del pubblico a partire dagli anni ’50 e ancor più negli anni ’60, quando il Rally dei Tulipani era uno dei rally principali in Europa. Poi, pian piano, queste gare, a partire dagli anni ’80, conoscono un lento declino, cambiando anche regolamenti e diventando sostanzialmente un’altra cosa.

Anche il palmares della corsa olandese non è proprio da trascurare: negli anni si sono aggiudicati la competizione piloti del calibro di Gendebien nel 1954 su Alfa Romeo 1900 Ti, Makinen nel 1964 su Morris Cooper S, Aaltonen nel 1966 su BMC Cooper S, Elford nel 1967 su Porsche 911 S, Roehrl nel 1974 su Opel Ascona e Carlsson nel 1976 su Opel Kadet GT/E, solo per citarne alcuni. Dal 1993, il Rally dei Tulipani cambia faccia e diventa, nella sua quarantesima edizione (in alcuni anni, precisamente nel 1971, 1972, 1975, 1981 e nel 1990, non è stato disputato), l’International Historic Tulpenrallye, con partenza e arrivo a Noordwijk, in Olanda. Mentre la 50° edizione, ritorna alla formula con partenza lontano dall’Olanda, per la precisione in Francia, come degli anni ’50 e ’60. Per non parlare dell’edizione del giubileo del 2013 che, partendo da Noordwijk, ha posto il traguardo a Monaco, in Costa Azzurra.

Insomma, una corsa tutt’altro che morta, anche se quasi totalmente dimenticata qui da noi. Una specie di Millemiglia arancione, come ci ha confessato Frank Pauli, presidente del comitato che organizza il Rally dei Tulipani, “con vetture meno prestigiose, ma con uno spirito di partecipazione molto sentito”. E con una partecipazione nutrita, vorremmo aggiungere, visto che quest’anno i partecipanti iscritti sono stati ben 236.

Forse per colmare questa lacuna, quest’anno la partenza si è svolta il 10 maggio nella cornice del Casino di Saint Vincent, in valle d’Aosta: un fatto completamente nuovo per questa gara, visto che era la prima volta che partiva dall’Italia, per poi raggiungere ancora una volta Noordwijk attraverso Evian, Besancon, Offenburg, Lussemburgo e Vaals, con un percorso totale che va dai 1.900 ai 2.500 chilometri, a seconda delle classi nelle quali sono stati suddivisi i partecipanti: Vintage, Touring, Sporting e Expert.

Per finire, una curiosità: al via, cinquant’anni dopo la sua vittoria ottenuta nell’edizione del 1965 con una Hilman Imp, c’era anche l’irlandese Rosemary Smith, più arzilla che mai, come abbiamo potuto constatare, e questa volta al volante di una MG. Chiedere l’età a una signora è molto “unpolite”, ma fate voi i conti.

Per saperne di più, con foto e filmati, http://www.tulpenrallye.nl/?lang=en

1 commento
  1. Mary
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