Sette domande ad Ago Panini

Ago Panini, torinese di nascita, romano d’adozione,  notissimo regista  (pubblicitario e non),  scrittore, fotografo, suoi tanti spot  di auto, da Stefano Gabbana a Carla Bruni, come ama definirsi lui, osservatore del mondo di professione.

1) Ago, auto da guidare o auto da inquadrare ?

Sicuramente più auto da inquadrare. Mi piacciono le linee, il design, l’evoluzione delle forme. Sono un guidatore tardivo (ho preso la patente quando è nato mio figlio). Prima sempre in taxi.

2) La tua prima auto

Una Renault Clio, della fidanzata, per farci le prove guida.

3) Il tuo primo spot auto

Indimenticabile: Lancia K, guida sul velluto, girato in Puglia. Un film piacevolissimo, girato senza mai prendere fiato. Inclusa una finale (l’ultima) di coppa Uefa vinta dall’Inter contro la Lazio, vista in albergo, raggiunto guidando (non io, ma lo stunt driver) la Lancia K di scena.

4) Un ricordo da un set auto, un aneddoto

In Marocco, nell’oasi di Erfoud, ad un’ora di macchina nel deserto da Ouarzazate, il mio scenografo aveva creato una struttura pesantissima, in ghisa, che serviva a trasportare una vettura di cui stavamo realizzando la pubblicità, come se fosse la portantina di un principe da mille e una notte. Gli unici in grado di sollevare e gestire la portantina erano otto enormi culturisti locali.

All’alba, quando la luce era perfetta per il direttore della fotografia, la scena perfetta per me, le comparse in posizione, gli otto hanno deciso di lasciare a terra la portantina, entrando ufficialmente in sciopero.

Vogliamo più soldi, ora, oppure la scena, la luce e soprattutto la portantina in ghisa, ve la gestite da soli. Il direttore di produzione ha pagato all’istante.

5) La cosa più difficile nel girare un’auto

Sicuramente girare un’auto brutta. E soprattutto quando si fa finta che non lo sia. Non c’è niente di peggio di trattare una vettura contro la sua natura. Tempo fa ho girato il commercial per una vettura giapponese, per il mercato giapponese: era verde pisello, tagliata con l’accetta, piccola. Lo script prevedeva una famiglia in gita al mare. A Ostia, per questione di costi. E il cliente voleva che la affrontassi come avevo fatto con la Lamborghini Aventador Jota.

E’ stata dura, ma alla fine gli ho fatto cambiare idea, riprendendola come un giocattolino, divertente e colorato.

E ha funzionato. Con buona pace della Aventador.

6) Quale automobile vorresti girare

Mi piacerebbe fare un commercial per auto d’epoca. Ho avuto l’occasione di riprendere alcune vetture leggendarie per una trasmissione tv, come la strepitosa Lancia Aurelia Spider B24.

Mi piacerebbe farne di più.

7) il luogo più assurdo dove hai girato un’auto?

In realtà è difficile finire in un posto assurdo per girare una vettura. Di base la macchina richiede un certo tipo di set, mediamente codificato: spazi ampi, bei paesaggi, eccetera. Spesso sono le situazioni attorno, invece che sono assurde.

Come quando abbiamo innevato tutta l’immensa piazza dell’Hermitage a San Pietroburgo per il lancio dell’Alfa 166. Era poco dopo la caduta del muro, e un sacco di gente stava li a guardare i lavori.

Ridevano. Mi sono fatto tradurre dall’interprete. Dicevano: ma non potevano venire un mese fa, oppure tra un mese, che la neve qui c’è sempre, tranne che adesso, in Agosto?

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