Ieri, oggi e domani, il bello dell’auto

Anni, molti anni addietro, la carta carbone era l’antenata della fotocopiatrice. Si usava principalmente negli uffici. Da tempo, anche nel mondo dell’auto, i marchi che lanciano l’idea di una innovazione si tirano dietro gli altri brand.
Qualche esempio: i motori ibridi, elettrici, plug-in, l’idrogeno, il portellone posteriore della vettura che si apre agitando il piede sotto la carrozzeria, lo Start&Stop, i fari a Led, le versioni speciali, il parcheggio assistito, l’anticipo di guida autonoma. Poi la moda irrefrenabile dei crossover, dei Suv. Per non parlare di Grip control per il Radar Brake Support, per l’Adaptive Cruise Control, per il clima automatico, per i fari Led e allo xeno, per i sedili e i volanti riscaldabili, per i navigatori di bordo, per le telecamere posteriori, per la funzione Mirror Link e Carplay per smartphone ed altre mille invenzioni.
Ed ancora l’auto sperimentale come l’Audi A7 con Jack alla guida: nel traffico della Monaco-Berlino per 50 km senza fare nulla. Per non parlare delle emissioni di C02 e i consumi che scendono puntualmente (<se ci sarà una normativa specifica, svilupperemo applicazioni in grado di monitorare istante per istante lo scarico dell’automobile.
“Oggi non è richiesto, ma siamo in grado di farlo” ha detto Jurgen Kirschner, vice presidente per la Ricerca applicata di Bosch – Ma anche i laboratori dell’auto del futuro sono al centro del panorama.
L’ultimo in ordine di tempo, il Centro di Ricerca Bosch a Renningen, alle porte di Stoccarda, dove 1700 ricercatori hanno il preciso mandato che entro quattro anni, connettività, elettrificazione e guida autonoma, saranno una realtà. Nella visione di questi esperti il futuro prossimo è fatto di sistemi, apparecchiature che si collegano tra loro, si scambiano informazioni e arrivano a prendere decisioni anche in assenza dell’uomo. La sfida del futuro, poi, accomuna numerosi marchi. Nei sofisticati Centri Ricerca, disseminati in ogni angolo del mondo, vi sono laboratori dove si vive già nel domani e dove dettano legge le tecnologie avanzate con Audi, Mercedes, Bmw, Toyota, Volkswagen, Fca, Porsche, General Motors, Opel, Ford, Psa, Renault, Nissan, per citarne alcune, in grado di investire a dismisura.
Ma l’acquirente in Italia sembra galvanizzarsi da questa “carta carbone” e da questo simultaneo tuffo nel futuro dell’industria. Una conferma? A maggio il mercato dell’auto ha registrato una crescita del 27,3%, grazie alle 187.631 unità, rispetto alle 147.405 del maggio dello scorso anno, con oltre 40.000 auto vendute in più. “Per incontrare un risultato simile bisogna tornare indietro di 7 anni, al maggio 2009 quando se ne registrano 189.871 – ha evidenziato Romano Valente, direttore generale dell’Unrae – Anche nei primi 5 mesi il mercato supera la soglia del 20% di aumento: le 875.778 automobili immatricolate segnano un incremento del 20,5%”.
Quindi non solo voglia di mobilità ma anche con il supporto di dotazioni sempre più all’avanguardia. “Nei prossimi dieci anni l’industria dell’auto vivrà un profondo cambiamento – ha spiegato Sergio Solero, Presidente e Ad di Bmw Italia – e un ruolo decisivo lo giocherà la digitalizzazione ed il nostro brand vuole essere all’avanguardia in questo campo. Noi offriamo il ConnectedDrive, piattaforma che consente di viaggiare collegati con il mondo esterno e con una serie di servizi unici nel mercato automobilistico. La guida autonoma o assistita comporterà una serie dei sfide ma offrirà aiuti importanti per rivoluzionare la mobilità. Domani il piacere di guidare sarà affiancato dall’automatizzazione di alcune attuali funzioni di guida. Bmw offre già funzioni di guida semi-automatizzate sulla gamma attuale, dalla Serie 7 con il driving assistant plus o con la possibilità di parcheggiare l’auto con il guidatore fuori dall’abitacolo. Comunque un dato è certo: nella Vision Next 100 presentata in occasione del Centenario della Casa tedesca, il guidatore resterà al centro dell’attenzione e diventerà un guidatore perfetto”.
Fra i flop va segnalata l’auto elettrica. Un esempio su tutti: in Germania su un parco di 45 milioni di unità con le batterie ne circolano appena 30.000. E in Italia i numeri sono ridicoli (114 unità in gennaio, 838 nei primi tre mesi 2016). Per gli analisti però, le vendite di auto elettriche toccheranno i 41 milioni di unità entro il 2040, arrivando a rappresentare il 35% delle vendite complessive di auto nuove nel mondo. Volvo commercializzerà nel 2019 una elettrica pura con autonomia di 500 km. GM potrebbe fornire la tecnologia ibrido-elettrica della Chevrolet Volt ad altre Case. Entro il 2030 la gamma Honda sarà composta per due terzi da veicoli ad alimentazione alternativa, che siano ibridi, plug-in elettrici o ad idrogeno.
Intanto, Targa Florio, Indianapolis e Mille Miglia, a loro volta, tirano dritte sul fascino del passato regalando emozioni.
Ieri, oggi e domani, il bello dell’auto.

2 commenti
  1. Filippo Zanoni
    FILIPPO ZANONI dice:

    bell’analisi, bravo Vincenzo. Anche io concordo con quanto scritto da Bonora.

  2. Pierluigi Bonora
    Pierluigi Bonora dice:

    Un bel ritratto da parte del bravo Vincenzo, collega di grande esperienza. Un po’ troppo pessimista , però, sull’auto elettrica. In proposito, se sarà un flop o meno, un vero giudizio penso si possa dare solo tra 5-10 anni.

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