LA LANCIA FULVIA COUPE DOPO 50 ANNI

La settimana scorsa, la mattina del 28 gennaio, quando sono uscito di casa ed ho visto la mia Lancia Fulvia Rally 1,3S parcheggiata in giardino, mi sono sentito orgoglioso e quasi commosso.

Si, perché mi sono rivisto felice ed entusiasta, 50 anni fa, sulla linea del traguardo del Rally di Montecarlo di quel lontano 1972 . In un attimo ho rivissuto quelle tensioni, quegli entusiasmi, quella gioia di una notte magica ed indimenticabile: il 28 gennaio del 1972.  Munari e Mannucci  con la piccola e mitica Lancia Fulvia coupè avevano conquistato quella vittoria destinata a rimanere nella memoria e negli annali di ogni appassionato.

Era mattina, come adesso. Si, perché a quell’epoca si correva anche di notte. Anzi tutta la notte. Avevo seguito tutto il Rally ed ero salito al Turini per il primo passaggio: neve e ghiaccio, terribile! Si affrontava quella prova per ben tre volte nella nottata. Poi dalla sala stampa incredibilmente avevo assistito all’eliminazione ad una ad una delle terribili e minacciose Alpine.

Finché l’ultimo passaggio in vetta al Turini aveva sancito la stupenda vittoria di quei due ragazzi e della loro Fulvia.

Un risultato che la Lancia aveva inseguito per anni: nel 1967 sembrava fatta! Avevo vissuto quei momenti per ore. Memorabile. Dopo l’arrivo, era rimasta l’incertezza perché la Fulvia di Andersson sembrava avesse battuto la Mini Cooper ed i calcoli dei tempi sulle prove speciali erano rimasti incerti fino al pomeriggio. Un susseguirsi di “abbiamo vinto!”, no, “abbiamo perso!” davvero emozionante.

Ma questa volta era chiaro: la Fulvia HF di Munari e Mannucci aveva sconfitto le Alpine, aveva domato il Rally di Montecarlo.

Gli effetti di quel successo sono noti: oltre all’enorme ritorno sull’informazione mondiale – quanto valeva a quell’epoca imporsi al Montecarlo! – la vittoria permise alla Lancia di prolungare la vita del modello per altri tre anni con una versione della Fulvia battezzata proprio “Montecarlo”.

Ecco, la mattina del 28 gennaio 2022 è stata per me un tuffo nel passato, un momento di euforia, anche perché aveva appena saputo che Sandro era tornato a casa dalla degenza ospedaliera proprio il giorno prima. A casa con Flavia, con la sua famiglia. Seppur in difficoltà; e spero abbia potuto gustare quel cinquantenario, almeno un pochino.

Ed allora io ho acceso il motore della mia Fulvia ed ho fatto un giretto nella mia cittadina. E quando ho incontrato lo sguardo benevolo di qualche passante o di qualche automobilista che incrociavo ( è incredibile quanto questa auto attiri la simpatia della gente!) mi sentivo orgoglioso e quasi commosso, come se tutti capissero che la Lancia Fulvia festeggiava un grande evento.

E’ stato il mio modo di ricordare il cinquantenario della vittoria di Sandro e Mario al Rally di Montecarlo.

3 commenti
  1. Filippo Crispolti
    Filippo Crispolti dice:

    Mitico Renato quasi quanto la Fulvietta. Io la mia l’ho venduta vent’anni fa perche, diciamocelo, tra la Fulvia 1,3 e la HF anche di serie c’era un abisso. Compravi il coupe sull’onda del Montecarlo e ti trovavi tra le mani un mezzo elegante ma poco prestazionale. Comunque quelle notti al Turini non le ho dimenticate. Mi piacerebbe tornarci…chissa’

  2. Eraldo mussa
    Eraldo mussa dice:

    Grande Renato !
    Grazie di aver condiviso questa celebrazione!
    Una stretta di mano , ragazzo !

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